La Gazzetta dello Sport

«MONDIALE NOI CI CREDIAMO GRUPPO, FANTASIA E PIEDI BUONI»

Il leader azzurro: «Ai quarti c’è la Colombia. Non la conosco, ma la metteremo in difficoltà Con gli inglesi grande match»

- di Giulio Di Feo

Keep calm and palla a Baldanzi. I piedi del fantasista dell’Empoli sono lo scrigno magico dell’Italia Under 20 che è arrivata ai quarti del Mondiale. Un dribbling, uno scatto, un’invenzione, un passaggio illuminant­e, un fallo subìto, ne esce sempre fuori qualcosa di buono. A La Plata ne è uscito un gol, stupendo, su palla filtrante di Ambrosino, e poi le solite belle cose. Che non stupiscono: dopo un anno di Serie A da 26 partite e 4 reti Baldanzi una certezza per il nostro calcio, non più il ragazzino per cui spendere un “wow”. Da Buenos Aires risponde voce calma, da pokerista. Buon segno: l’Italia non festeggia, guarda avanti.

► Baldanzi, un anno fa all’Europeo Under 19 l’Inghilterr­a buttò fuori l’Italia. Stavolta l’inverso. Vendetta è servita?

«Sì, proprio come l’anno scorso non è stata una partita facile. Però l’abbiamo giocata alla grande, esattament­e come l’avevamo preparata. In certi momenti abbiamo sofferto, in tanti altri l’abbiamo dominata, e credo proprio che abbiamo meritato di vincere e andare avanti».

► Ora ai quarti c’è la Colombia: la conoscete?

«Sinceramen­te no, ma se sono arrivati fin qua vuol dire che sono forti e potranno metterci in difficoltà. Tanto quanto noi potremo fare con loro, s’intende».

► Sincero: l’Italia può vincerlo, il Mondiale? Ci credete?

«Certo. Sono solo tre partite, tre. Nel calcio i pronostici contano poco però sì, ci crediamo. Così come immagino ci credano anche le altre...».

► I suoi piedi li conosciamo. Stupisce però quanto lei sia diventato centrale per questa Italia. Si sente leader?

«Leader è un parolone... Però sono uno di quelli che in questo gruppo c’è da più tempo, lo conosco bene. E mi lasci dire che sono davvero orgoglioso di quello che sta facendo».

► Pafundi invece in questo gruppo è nuovo, eppure vi intendete già benone...

«Il fatto che alla sua età sia arrivato dov’è dice tanto. Con lui in campo mi sto trovando benissimo, ha ottime qualità».

► Era tanto che la fantasia non si colorava d’azzurro.

«Sì, la fantasia non ci manca. Io, Pafundi, Casadei e non solo, abbiamo tecnica e piedi buoni, ci divertiamo e siamo felici di mostrarlo. Ma non solo. Per andare avanti servono pure concretezz­a e voglia di vincere, e anche quelle non ci mancano».

► “Bravi ma piccoli”, dicono i detrattori. Come se sotto l’1.80 a pallone non si potesse giocare. Lei si è mai sentito a disagio in campo per via della stazza?

«No, mai. Questo è il mio fisico, e ci lavoro tanto. Nel calcio ci sono tanti modi di giocare, l’importante è mettere le proprie qualità al servizio della squadra».

► In Italia si punta poco sui giovani secondo lei?

«Non penso che ci si punti poco, penso piuttosto che per un giovane non sia facile emergere. Però il percorso delle Under azzurre, il fatto che in Nazionale maggiore vengano convocati sempre più ragazzi e anche i risultati che stiamo ottenendo noi qui in Argentina dimostrano che nel nostro Paese di talento ce n’è tanto. E chi è bravo alla fine viene fuori, ognuno con i suoi tempi».

► Al suo primo anno in Serie A lei ha dimostrato subito di starci alla grande.

«Non è stato facile, ci sono tanti ostacoli per uno che arriva dalle giovanili ma devo dire che mi è stata data fiducia all’interno di un gruppo fantastico. E quando ti senti a tuo agio, puoi esprimere le tue potenziali­tà al meglio».

► Ci dice cosa c’è di speciale all’Empoli, che sforna tanti ragazzi?

«È un club dove ti danno la possibilit­à di sbagliare e di lavorare bene per migliorart­i. E così poi i risultati arrivano».

► Il difensore più tosto che si è trovato davanti?

«Tanti. Se devo dire uno che mi ha impression­ato... Kim».

► Le sente le voci su di lei? Paragoni, mercato, big alla finestra...

«Ma non mi disturbano e manco ci penso. Sono con l’Italia ai quarti di un Mondiale, è qui che devo mostrare quanto valgo».

Empoli, casa mia «È un club dove ti danno la possibilit­à di sbagliare e di lavorare bene per migliorare»

Bravi ma piccoli? Nel calcio ci sono tanti modi di giocare, l’importante è mettere le proprie qualità sempre al servizio della squadra. In Italia per un giovane non è facile emergere

Tommaso Baldanzi Under 20

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Il tocco di Tommaso Baldanzi in anticipo su difesa e portiere inglesi: il talento dell’Empoli ha segnato negli ottavi il suo primo gol al Mondiale per il momentaneo 1-0 azzurro
AP Il primo gol al torneo iridato Il tocco di Tommaso Baldanzi in anticipo su difesa e portiere inglesi: il talento dell’Empoli ha segnato negli ottavi il suo primo gol al Mondiale per il momentaneo 1-0 azzurro

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