Vergogna Brescia
INVASIONE DI CAMPO PARTITA SOSPESA IL COSENZA SI SALVA
Notte da incubo Fuori dallo stadio segnalati disordini, pesanti tafferugli con feriti e auto incendiate
Bisoli-gol illude: i lombardi in C in un clima da Far West Gli ultras bresciani in campo dopo il pari di Meroni Gara chiusa in anticipo Assalto ai tifosi calabresi
Scene di follia a Brescia nei minuti finali del playout di ritorno. Fumogeni piovuti in campo dalla curva Nord dei tifosi locali, che hanno invaso il campo prima di essere bloccati dai celerini in tenuta antisommossa prontamente intervenuti sul terreno di gioco dopo il fitto lancio dei lacrimogeni, anche per salvaguardare l’incolumità dei giocatori. Squadre fuggite negli spogliatoi in preda al panico, con il capitano del Cosenza Rigione espulso dall’arbitro Massa nel tunnel per un accenno di rissa. La gara è stata sospesa per circa 25 minuti quando mancavano alcune decine di secondi al termine. La furia degli ultras del Brescia (ingiustificata e ingiustificabile, che ha colpiot anche i tifosi calabresi) è esplosa dopo la rete dall’1-1 del Cosenza al 5’ di recupero della ripresa, dopo che i biancazzurri erano riusciti a trovare la rete che avrebbe portato la sfida ai supplementari. La situazione sembrava sotto controllo ma l’allerta disordini era stato lanciato da giorni. Se non altro per lo straordinario afflusso di spettatori al Rigamonti, che contando il migliaio di tifosi ospiti, hanno riempito l’impianto sull’orlo delle 17 mila unità, record dai tempi dell’ammodernamento risalente a tre anni fa. Dopo 25 minuti di attesa la decisione di Massa, che l’ha chiusa senza far disputare il minuto e mezzo residuo. Anche se diluita dal tempo e dalla tensione, al triplice fischio è esplosa la gioia del Cosenza.
Il tesoretto Forti dell’1-0 dell’andata, che ha permesso loro di salire in Lombardia con due risultati su tre, i calabresi sono riusciti nell’impresa record di fare il bis al playout, dopo aver ribaltato il Vicenza in casa l’anno scorso. Brescia invece torna in Serie C dopo 38 anni nel peggiore dei modi, perdendo la categoria sul campo e la faccia sugli spalti. A chiusura di una stagione funestata da quattro avvicendamenti tecnici. Ma l’ultimo allenatore, Gastaldello, è fra i meno colpevoli, anzi è suo il merito di aver regalato ai lombardi la prova d’appello con quella rimonta impossibile a Palermo nell’ultimo turno.
Fluido rossoblù Molto accorto e diligente lo schieramento ospite in avvio. Con il forfait di Marras (distorsione alla caviglia all’alba dell’andata), perno di un impianto di gioco più consolidato ma anche più leggibile, ha colpito la fluidità che Viali è riuscito a trasmettere alle sue posizionichiave. Con D’Orazio, per esem
pio, che a sinistra si sdoppiava fra quarto di difesa e quinto di centrocampo, così come Florenzi a fianco a lui (per favorirne le incursioni), in beccheggio fra trequartista e mezzala. Brescia invece con modulo base e consueto sviluppo verticale quando si accendono i motori dei trequartisti, soprattutto in casa con la curva Nord a fungere da additivo. Come allo scoccare del primo quarto d’ora con la prima scintilla del match accesa da un destro da fuori di Listkowski ribattuto in maniera un po’ sporca da Micai, su cui Rodriguez non è riuscito a trovare il tap-in. Primo e unico sussulto Brescia nel primo round: con tutte le attenuanti del caso, troppo poco per chi (almeno) un gol doveva farlo.
Prima della follia Ma la prima mossa della ripresa è targata Cosenza: per non rischiare nulla, dentro Praszelik per l’ammonito Voca, con Brescianini - fra i migliori dei suoi all’andata -, a guadagnare una decina di metri. La risposta di Gastaldello, al quarto d’ora, è il tridente offensivo con Bianchi per Listkowski e un cambio di regia che passa da Lobojko (anch’egli ammonito) a Van de Looi. È stato proprio il mediano olandese a suonare la carica al minuto 21’ con un sinistro da fuori che ha scheggiato la traversa e dato come un segnale in vista dell’ultima mezzora scarsa, forse l’ultima in Serie B, dove spingere a tutta forza. Messaggio ricevuto dalla squadra sul campo, che ha trovato il gol dell’1-0 al 29’ con un destro di mezzo volo di capitan Bisoli da dentro l’area a seguito di una bella iniziativa di Rodriguez a sinistra. Poi il pari del Cosenza da parte di Meroni la follia degli ultras dentro ma anche fuori dallo stadio, dove si sono segnalati feriti, pesanti tafferugli e auto incendiate.