La Gazzetta dello Sport

Derby di Manchester in finale di coppa con Inzaghi in testa

Pep in clima Champions: «Un giorno e mezzo zo a guardare più partite possibili dei nerazzurri­ri»

- di Davide Chinellato CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

La coppa è già pronta, col nome Manchester già inciso sopra e il Principe William, presidente della federazion­e, pronto a consegnarl­a dal palco reale di Wembley, pieno di oltre 80mila tifosi arrivati in 120 pullman messi a disposizio­ne dalla federazion­e per aggirare lo sciopero dei treni. City e United devono solo andarsela a prendere, nel primo derby di Manchester di sempre che vale l’FA Cup. Una partita storica, in cui la squadra di Guardiola prova a fare il due su tre nella sua corsa al triplete prima di spostare il focus sull’Inter e sulla finale di Champions League, e i Red Devils vogliono la seconda coppa dell’era Ten Hag e difendere la squadra 1998-99 di Alex Ferguson, l’unica inglese finora ad aver messo insieme Premier, FA Cup e Champions League nello stesso anno. «Il Manchester United e la finale di FA Cup meritano tutta la nostra attenzione e il nostro impegno. Poi da lunedì comincerem­o a pensare all’Inter e a come batterlo» ha raccontato ieri Guardiola.

Pressione Il City è quello con la pressione addosso. Guardiola, come per la finale di Champions, ha puntato ad una preparazio­ne mentale più che fisica, coi giocatori che hanno ripreso mercoledì ad allenarsi, godendosi anche il concerto dei Coldplay mentre Pep ha provato a staccare la spina allo show di Elton John. «No, non sono riuscito a staccare del tutto - ammette il tecnico, che ha vinto l’FA Cup solo nel 2019 -. Non l’ho fatto perché non conoscevo l’Inter abbastanza bene e ho passato un giorno e mezzo a guardare più loro partite possibili. E ho voluto rivedere lo United. Sono sicuro che sarà stato lo stesso anche per i giocatori. Si sono allenati tutti col massimo impegno, non serve che ricordi loro che siamo in finale di FA Cup contro il Manchester United e che possiamo aggiungere un altro trofeo alla nostra collezione. È tutto quello a cui dobbiamo pensare ora, anche perché in una finale conta solo come giochi in quei 90’ più recupero, non cosa hai fatto in passato o cosa ti aspetta. Non abbiamo parlato di Inter in questi giorni: ci sarà tempo quando riprendere­mo gli allenament­i lunedì». Pep ha deciso che tra i pali giocherà Stefan Ortega, che in FA Cup ha tenuto fin qui inviolata la porta del City («Ma in finale di Champions giocherà Ederson» ha specificat­o), e ha annunciato di aver recuperato tutti, compresi Kevin De Bruyne, Jack Grealish e Ruben Dias che avevano rallentato per acciacchi vari negli ultimi giorni di Premier.

Haaland carico La missione triplete comincia con tutti i giocatori sani, con Erling Haaland che dall’alto dei suoi 52 gol stagionali promette di fare «tutto il possibile perché il City vinca le due finali, sarebbe irreale», e con la corazzata che si è presa la Premier che viaggia come un treno in corsa verso la prima delle due partite che ne definirann­o il posto nell’Olimpo del calcio, inglese e non solo. La Champions sarà anche l’ossessione di tutta la parte blu di Manchester, ma vincere l’FA Cup in un derby contro lo United è qualcosa che i tifosi del City sognano da quando hanno saputo chi sarebbe stato l’avversario a Wembley. Ma è lo stesso sogno anche dei Red Devils.

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GETTY Catalano Pep Guardiola, 52 anni, allenatore del Manchester City, ha già vinto due Champions

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