Spese, ingaggi e rosa: Allegri era da scudetto Signora tra record e flop
In due stagioni investiti 253 milioni sul mercato Max tecnico più pagato, in 11 hanno fatto il Mondiale
Il campionato ormai è agli sgoccioli, manca una sola partita per definire gli ultimi verdetti. La Juventus di Massimiliano Allegri sa già che di sicuro non giocherà la Champions League per colpa dei 10 punti di penalizzazione inflitti dalla Giustizia Sportiva per la vicenda plusvalenze, che l’hanno retrocessa dal 3° al 7° posto. La gara di Udine però può servire per conquistare l’Europa che conta almeno sul campo, l’obiettivo minimo per addolcire una stagione sciagurata per una lunga serie di motivi. Ai bianconeri mancano ancora 3 punti per essere matematicamente tra le prime quattro, farli consentirebbe al tecnico di presentarsi poi dalla proprietà con la convinzione di aver fatto il massimo. La Juve arriva da due sconfitte di fila tra Empoli e Milan e dovrà ritrovare quelle motivazioni che sono scese sotto zero dopo l’eliminazione in semifinale di Europa League.
Rosa da scudetto La Champions sul campo sarebbe un premio di consolazione di cui ci si può accontentare dopo tutto quello che è successo, però se riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dall’inizio è difficile definire soddisfacente una stagione in cui la Juventus non è mai stata in corsa per lo scudetto, nonostante fosse partita con ambizioni da primato. «Se avessi voluto vincere sarei andato da un’altra parte», si è lasciato sfuggire Allegri nel dopo partita di Juventus-Milan. In realtà Madama è partita con tutte le carte in regola per arrivare prima sul traguardo, perché la squadra è stata costruita con l’obiettivo di partecipare alla corsa al tricolore.
Spese e ingaggi Basta rispolverare un po’ di numeri per chiarirsi le idee: la Juventus negli ultimi due anni, che coincidono con il ritorno di Max sulla panchina bianconera, ha investito più di 250 milioni di euro (lordi) sul mercato per costruire il giocattolo da consegnare all’allenatore dei 5 scudetti di fila, chiamato per riportare in alto la Signora dopo la stagione senza tricolore di Andrea Pirlo (che comunque aveva chiuso il 2020-21 con due trofei, Coppa Italia e Supercoppa). La spesa è superiore a quella di tutti gli altri club di Serie A (staccatissimi Milan e Atalanta, secondi e terzi, con oltre 100 milioni in meno per la doppia campagna acquisti), idem il monte ingaggi: con 156 milioni lordi la Juventus è la squadra con gli stipendi più alti del campionato. Stesso discorso che vale per l’allenatore, 7 milioni netti più 2 di bonus, che gli permettono così di superare José Mourinho (il romanista percepisce 7 tutto compreso). Il contratto lungo oltre che oneroso (fino al 2025), insieme alla fiducia che ancora ripone in lui la proprietà, è uno dei motivi per cui la sua panchina pare salda nonostante le voci che si rincorrono nell’ultimo periodo: mandarlo via in anticipo costerebbe al lordo una trentina di milioni, senza contare gli stipendi dello staff, con cui si arriverebbe circa a 40.
Mondiale da record La Juventus è anche la squadra che vanta più nazionali: al Mondiale è stato il club più rappresentato con 11 giocatori, per un totale di 2323 minuti giocati. Due (Di Maria e Paredes) sono tornati da campioni del Mondo. In più ci sono Locatelli, Chiesa e Bonucci che hanno vinto un titolo europeo da protagonisti. La Signora è partita per vincere, come Inter e Milan, poi ha pagato gli infortuni (in particolare Pogba, praticamente mai avuto) ma soprattutto la partenza falsa in campionato (13 punti nelle prime 9 giornate). La penalizzazione è arrivata dopo, quando Madama era già fuori dalla Champions (eliminata ai gironi) e dalla corsa per il titolo. Max è stato sicuramente bravo a gestire l’emergenza, tenendo a galla la nave in mezzo alla tempesta, ma prima con certi numeri era lecito aspettarsi di più.