Djokovic fa sessanta «Conosco la mia forza Ma devo giocare meglio»
Batte Davidovich e raggiunge gli ottavi di uno Slam per la 60a volta: «Ragiono match dopo match»
La statistica Parigi è il Major in cui Novak ha raggiunto più volte la seconda settimana: sono 17
Una volta, era il voto d’eccellenza per i diplomati. Djokovic ha già collezionato lauree su lauree negli Slam, vincendone 22 e inseguendo a Parigi il primato solitario ai danni del grande assente Nadal, ma arrivare a 60 ottavi giocati nei Major (su 70 partecipazioni) è un risultato che marca una volta di più i confini leggendari di una carriera inimitabile. Il Roland Garros è lo Slam dove è approdato più volte alla seconda settimana (17) e riuscendoci ieri adesso è a 14 di fila, ma le Coppe dei Moschettieri nella vetrina di casa sono appena due. È vero, questo è sempre stato il regno di Nadal: dunque, senza Rafa, Novak si sente un uomo in missione, malgrado quel gomito destro dolorante gli ricordi ogni giorno l’inesorabile avanzare del tempo e i 36 anni appena compiuti. Non ha passato una primavera entusiasmante alla voce risultati ottenuti sul rosso, il Djoker, ma è chiaro che la vera terra promessa è quella parigina.
Battaglia Intanto, è l’unico vincitore del torneo ancora in tabellone, e ci rimane dopo una battaglia intensissima contro lo spagnolo Davidovich Fokina, che un anno fa lo battè in un altro tempio della terra, a Montecarlo, ed essendo figlio di un pugile lotta e sferra pugni pesanti a ogni scambio. Ma nessuno più di Novak conosce l’arte della difesa e della restituzione del colpo, magari rimandato indietro ancora più forte: «Sapevo che sarebbe stato un match difficile, fisicamente durissimo, i primi due set sono durati tre ore e non mi ricordo una cosa del genere se non contro Nadal, entrambi abbiamo corso molto ed ero consapevole che se avessi perso un set avrei dovuto fronteggiare una maratona pericolosa». Il fighter andaluso avrà una palla set nel 12° game del secondo parziale, non sfruttata, e perso anche il secondo tie break si scioglierà senza più combattere. Novak dunque può continuare a inseguire il sogno del 23° Slam, che potrebbe passare attraverso un’elettrizzante e attesissima semifinale contro Alcaraz, ma quei cinque turni di battuta persi contro il biondo di Spagna sono un segnale da non sottovalutare: «A un certo punto, ho totalmente smarrito la seconda di servizio e ho commesso troppi doppi falli. Sono sempre ipercritico con me stesso, e riconosco che devo e posso giocare meglio se voglio darmi delle chance. Allo stesso tempo, rimango positivo, perché in tornei come questo occorre ragionare partita dopo partita e alla mia età le risposte del fisico cambiano giorno dopo giorno. Ma sono consapevole dei miei punti di forza». Una mano da Djoker.