La Gazzetta dello Sport

«È molto dura lasciare questo gruppo di giocatori Kvara vicino a Diego»

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Un romantico Spalletti saluta da Castel Volturno: «Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni per me indimentic­abili. Ringrazio un gruppo di calciatori straordina­rio, una città nata per il calcio, i tifosi in giro per il mondo e i bambini che mi hanno abbracciat­o, riempiendo­mi del loro futuro azzurro. Ringrazio i vari staff, i dirigenti, i dipendenti, il presidente la società tutta». Poi un altro atto di amore: «Io non voglio giocare contro il Napoli, non ho nessuna voglia di farlo. Poi a fine anno si tireranno le somme. La festa? Straordina­ria. Perché Napoli non va immaginata, va vissuta». La sua scelta ha vacillato: «Il rapporto coi giocatori è la cosa più difficile da superare. Poi viene il pensiero se hai fatto bene o hai fatto male a prendere questa decisione. Il cuore ti dice che dovresti rimanere. Ci sono cicatrici che non portano dolore. Questo tatuaggio l’ho fatto sul braccio per poterlo vedere sempre». L’elogiio di Kvara: «Uno che davvero si avvicina a Maradona per come tocca la palla. Un campione vero».

Per Giulia Spalletti è toccato nel ricordo di Giulia Tramontano uccisa dal compagno con un bimbo in grembo: «Gli uomini che uccidono una donna confessano la loro vigliacche­ria. Con la malvagità ha cancellato una storia che meritava di essere vissuta. Giulia era tifosa del Napoli e vogliamo immaginare la mamma e il figlio andare al Maradona, oggi saranno con noi allo stadio. Coloro che pensano di risolvere le relazioni con la violenza sono perdenti che non hanno futuro».

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LAPRESSE Georgiano Khvicha Kvaratskhe­lia, 22

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