Lo show dello scudetto tra Maradona e piazze Maxischermi in città
Non è più la festa scatenata, improvvisata, travolgente delle notti con l’Udinese, a distanza, e con la Fiorentina. Questo è un giorno organizzato, prenotato, immaginato per settimane. Qualcuno, i tanti che vengono da fuori, il suo bed&breakfast l’ha riservato da Natale. È una domenica che ha addosso una felicità in cui c’è pure una piccola vena di malinconia. Come se si volesse dire a questo campionato vinto e stravinto: ma te ne devi proprio andare?
Lo stadio La festa ha un campo centrale, lo stadio Maradona. In quasi 200mila erano disposti a pagare il biglietto e si sono incolonnati in una gigantesca fila digitale. Ma c’è stato posto per poco più di un quarto. La partita con la Samp tirerà la volata alla festa che scatterà alle 21. In conduzione ci sarà Stefano De Martino e poi arriveranno Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo con il suo inno, Emma, Arisa, Stash, Clementino, Enzo Avitabile, Geolier e diversi altri. Non tutte le musiche di Napoli, sarebbe impossibile, ma molte saranno ascoltate al Maradona. In tribuna ci sarà anche l’ex sindaco di New York, Bill De Blasio e anche Claudia Villafane, ex moglie di Diego, con la figlia Giannina Maradona. Tutto lo show andrà in diretta su Rai 2. Non mancherà pure Belen Rodriguez. Ma se il Maradona sarà il campo centrale, tutte le Napoli si godranno la loro festa. Ci saranno i maxi schermi di Piazza Mercato, Piazza del Plebiscito, Scampia, non solo una ma più feste come aveva promesso da settimane il sindaco Gaetano Manfredi, ma considerando anche l’hinterland ben 17 poli saranno collegati con tanto di diretta autorizzata del secondo tempo della partita da Dazn e Lega A. Poi ci saranno i balconi, le terrazze, i cortili, i gradoni: perché Napoli ha inventato e inventerà ovunque mille modi per festeggiare.
Il biglietto Persino il biglietto dell’autobus, della metro o della funicolare è stato “scudettizzato” con la scritta tricolore “3 Campioni d’Italia 2022-2023”. La coppa del titolo, quella che sarà consegnata stasera, è stata sommersa dall’entusiasmo di lunghe file fino al cartello bianco che a Piazza dei Martiri, alle due del pomeriggio, ha alzato le mani: «È stata portata via». Alfonso Santaniello, per esempio, è pronto per l’ennesima serata con gli amici. Casa sua al Vomero è impossibile non riconoscerla: ci stanno le sagome dei calciatori campioni che sfociano in una terrazza dalla vista mozzafiato. Alfonso e il suo amico Antonio Vastarella hanno messo insieme gli scudetti “maradoniani” con quello di oggi grazie alle loro riprese di strada di quegli anni, finite pure nel famoso film di Azif Kapadia. In queste settimane c’è stata una vera e processione di curiosità a casa sua. «Si è rifatto vivo Marcello, mio compagno delle elementari, è venuto da Riad». Alfonso è una miscela fatta di cineteca d’autore, amicizie inossidabili e scaramanzie. «A me piace correre. E in tutta questa stagione, la mattina delle partite del Napoli sono sempre sceso a fare jogging per la città, pure d’inverno, pure sotto l’acqua, sempre». A un certo punto sentiamo la voglia di sentire il punto di vista di Alfonso sulla cosa che divide la festa di oggi da quelle di inizio maggio: la separazione da Spalletti. Sembra ieri quando il presidente lo presentò come la star delle star in un Maradona immerso solo da qualche giorno nell’atmosfera scudetto. «Forse è inevitabile. È stato tutto troppo grande, un miracolo, qualcosa che resterà e resterà sempre».