Cremonese, ciao A con una vittoria e qualche polemica
La curva critica per un tempo d.s. e d.g. In campo segnano Buonaiuto e Tsadjout: Salernitana ko
La Cremonese saluta la Serie A con una bella vittoria sulla Salernitana. Clima amichevole in campo e atmosfera contrastante sugli spalti. La curva grigiorossa, sempre calda e propositiva, per un tempo è andata oltre allo sciopero del tifo. Al fischio d’avvio, infatti, bandiere ammainate, sciarpe in tasca e un pesante coro contro il direttore sportivo e il direttore generale corredato di striscione altrettanto duro: «Giacchetta e Armenia, Cremona non vi vuole!!». Di contro, colorata e rumorosa la curva prospiciente che accoglieva oltre mille supporter salernitani. La squadra granata non ha regalato nulla sul piano dell’impegno sebbene senza obiettivi concreti da raggiungere se non un tredicesimo posto in classifica che avrebbe potuto essere il miglior piazzamento nella storia della Serie-A. Più che positivo il bilancio di Sousa, che da quando si è seduto in panchina, alla 23ª giornata, ha ottenuto 21 punti e la salvezza con buon anticipo rispetto alla sofferenza della scorsa stagione. Lo stesso si può dire di Ballardini da un punto di vista puramente aritmetico. Il tecnico, che come Sousa è vicino alla conferma (ma nel dopopartita non hanno affrontato l’argomento), in campionato ha una media spaccata di un punto a partita: in proiezione sarebbe stata salvezza.
Il “beau geste” La gara è scorsa via senza sussulti fino al 23’ del primo tempo, quando Buonaiuto è caduto in area dopo un contrasto con Bohinen. Perenzoni ha lasciato correre ma dopo il check con il Var Abbattista è andato al monitor e tornato sui suoi passi concedendo il rigore. Sul dischetto si è presentato a sorpresa lo stesso Buonaiuto (al primo gol in Serie A) e non il tiratore designato, bomber della squadra nonché capitano Ciofani. I due sono molto amici e anche soci in affari (titolari di un centro padel a Cremona), così si spiega il “beau geste” del centravanti, ieri in passerella per la sua (probabile?) ultima in grigiorosso. Il contratto in scadenza a giugno potrebbe portarlo lontano da Cremona. Peraltro, contro la Salernitana avrebbe potuto chiudere un cerchio, avendo segnato il primo gol con la Cremonese proprio ai campani nel novembre 2019. Nonostante non abbia questi colori tatuati sulla pelle essendo arrivato all’ombra del Torrazzo a maturità inoltrata, a 34 anni, dopo una carriera spesa completamene al Centro-Sud, in quattro stagioni si è silenziosamente ritagliato il ruolo di leader, conquistando la fascia di capitano dopo 149 partite mai banali sotto il punto di vista dell’impegno e della generosità. E di quest’ultima dote abbiamo avuto la definitiva prova ieri.
Applausi in stereo Ancora protagonista la curva di casa al fischio d’inizio della ripresa, che ha sospeso il silenzio punitivo verso la squadra e nell’intonare cori d’incitamento ha fatto piovere in campo decine di fumogeni nell’area della Salernitana che hanno costretto l’arbitro a interrompere il gioco per oltre 10 minuti. Si è ripreso allo stesso ritmo blando ma con l’attacco della Cremonese tutto nuovo con l’ingresso di Tsadjout al posto di Ciofani e Okereke per Buonaiuto. Con alcune caselle ancora in bianco nella rosa della prossima stagione in B, le due punte sono entrate nel match con piglio molto positivo. Complice anche un calo della Salernitana, che non mandava più in profondità Candreva, la Cremonese ha trovato più spazio e il raddoppio a 2’ dalla fine con un bel tiro a giro di sinistro di Tsadjout, liberato da Meité sulla destra. Punta nell’orgoglio, la Salernitana si è riversata in avanti alla ricerca del gol sotto la curva dei suoi tifosi. Sembrava cosa fatta al 50’ quando Perenzoni ha fischiato un rigore per fallo di Aiwu su Sambia ma, richiamato ancora al monitor, è tornato sui suoi passi. Chiusura di match, e di stagione, con applausi in stereofonia delle curve.