Baroni più no che sì E Thiago Motta chiede stabilità
«Io non sono un celebratore di me stesso, rispondo coi fatti, non con le parole. Quando faccio qualcosa non penso mai a ciò che ricevo, ma a ciò che do». Ieri, all’ora di pranzo, Marco Baroni allo stadio, non si è autocelebrato, ma un po’ è come se, giustamente, lo avesse fatto. Perché, prima di rispondere ai giornalisti, ha snocciolato dati e numeri. «Quando si parla di meriti è giusto dare il valore alle difficoltà». Quel che il suo Lecce ha fatto in unau stagione straordinaria. Oggi lui e l’allenatore del Bologna Thiago Motta giocheranno una partita speciale perché il loro futuro è tutto da scrivere. Con Baroni che sembra aver dato tutto alla causa del Lecce che rischia di soffrire anche il prossimo anno e Motta che ha ben capito, dal secondo incontro avvenuto venerdì, che la salvezza tranquilla sarà l’obiettivo dichiarato (ma da dichiarare...), anche se il suo futuro dipenderà dalle cessioni e quindi da un giocattolo che non va stravolto. Baroni non ha detto «ciao Lecce» e non lo dirà neppure stasera. Ma è chiaro che le parole vanno sempre lette con attenzione. per esempio queste: «Io sono un uomo di sfide, più sono le sfide e più sono gli stimoli». E poi «Ci sarà spazio per le riflessioni. Con il direttore Corvino abbiamo un bel rapporto, alle volte ci siamo anche scontrati, a me non piace chi mi dice sempre bravo». Da domani il presidente Saverio Sticchi Damiani dovrà riprendere il dialogo con Corvino. E questa è la prima mossa. Probabile che discutano a Sassuolo dove la Primavera sfida la squadra di casa per la finale scudetto. Ma prima c’è un Lecce-Bologna di stasera con annesso spettacolo finale che il grande pubblico gradirà.
Schouten via e record Motta cercherà di far capire ancora una volta che la sua squadra non va sconvolta dal mercato in uscita: può battere il record di 52 punti in A (2002, Guidolin). Ieri si è fermato Schouten per un risentimento muscolare al flessore della coscia sinistra: l’olandese (occhio alla Bundesliga) e Dominguez sono richiesti ma sono anche due che fanno parte della lista degli intoccabili (vanno aggiunti Posch, Lucumi e Ferguson) di Thiago. E le loro cessioni, senza adeguati rientri tecnici, darebbero microgranuli di preoccupazione al tecnico che ha intenzione di rispettare il contratto pur senza rinnovarlo. Nel frattempo, Orsolini rientra dalla squalifica e con l’idea di reagire all’ amarezza della non-convocazione in azzurro.