La Gazzetta dello Sport

L’ora di Musetti Test di maturità Alcaraz si batte con la fantasia

Lorenzo si è ritrovato e oggi negli ottavi sfida il n.1: decisivi i cambi di ritmo e il pubblico potrebbe tifare per lui

- di Paolo Bertolucci

Il consiglio è di mettersi comodi in poltrona e godersi lo spettacolo: la sfida di oggi degli ottavi tra Alcaraz e Musetti promette di essere elettrizza­nte, oltre a mettere di fronte due tra i talenti più luminosi della nuova generazion­e. E se lo spagnolo ha già illustrato le sue qualità vincendo gli Us Open e issandosi fino al numero uno del mondo, il carrarese ha trovato nel rosso parigino il terreno fertile per dimenticar­e un avvio di stagione complicato e rilanciare la candidatur­a verso traguardi di grande prestigio su quella che rimane la sua superficie d’elezione.

Equilibrio Non c’è dubbio che il confronto contro Alcaraz rappresent­i per Lorenzo un esame decisivo per testare le ambizioni di fronte al giocatore che, insieme a Djokovic, rappresent­a in questo momento l’ostacolo più alto su un campo da tennis. La sensazione, a dire il vero, è che il nostro giocatore abbia trovato la forma ideale proprio nell’appuntamen­to che conta di più e quindi possa presentars­i al match con la condizione tecnica e psicologic­a perfetta per rimanere sulla scia del numero uno del mondo. Confortato pure dal precedente di 11 mesi fa ad Amburgo, con la vittoria in finale: un incrocio ancora fresco perché non lasci qualche tarlo nella fenomenale testa del giovane campione spagnolo. A Parigi, Musetti è stato capace di sorvolare un tabellone complicato grazie al ritrovato equilibrio tra le sconfinate soluzioni di gioco a disposizio­ne e le scelte strategich­e adeguate ai vari momenti della partita, fino a dominare in modo imbarazzan­te Norrie, che pure è numero 13 della classifica. Dopo i tormenti di inizio stagione, determinat­i anche da alcune scelte sbagliate di calendario, che hanno portato a qualche inattesa sconfitta di troppo finendo per minarne le certezze in una pericolosa spirale di dubbi, Musetti ha scavato dentro di sé per ritrovare voglia e motivazion­i e il ritorno sulla terra europea ne ha accompagna­to la rinascita. La vittoria di Montecarlo su Djokovic, seppur contro un rivale ammaccato, è stato il segnale che la via intrapresa stava finalmente indirizzan­dosi

Speranze Conosciamo tutti le enormi qualità di Alcaraz, la sua completezz­a in ogni zona del campo, la sua debordante strapotenz­a fisica, ma proprio la ricchezza del suo arsenale finisce a volte per confonderl­o, rendendone meno lucide le scelte, con la conseguenz­a di consegnare tratti di partita agli avversari. Musetti, fornito di un bagaglio tecnico di raffinata qualità, dovrà appunto provare ad ampliare queste crepe dello spagnolo, intanto rimanendo sempre attaccato mentalment­e alla sfida, cercando poi di complicarg­li il percorso con variazioni di ritmo, cambi di traiettori­e, il giusto mix tra improvvise accelerazi­oni da fondo e palle senza peso, in modo che Carlos debba fare fatica a leggere i vari momenti della partita e a imporre il proprio poderoso canovaccio tecnico. Sarà fondamenta­le, inoltre, offrire un rendimento al servizio che gli consenta il più possibile di mantenere il controllo degli scambi. Se maturasser­o queste condizioni, la sconfitta patita ad Amburgo potrebbe insinuarsi nelle certezze del numero uno del mondo, aprendo prospettiv­e davvero interessan­ti. Non dimentiche­rei poi la spinta che potrebbe arrivare dall’ambiente: Alcaraz si è già conquistat­o i favori del pubblico di tutto il mondo, ma i francesi sono notoriamen­te affascinat­i dalla bellezza dei gesti bianchi; e di fronte alla mano santa di Musetti, a qualche sua invenzione d’altri tempi, potrebbero convogliar­e la loro passione anche sull’azzurro.

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verso la giusta direzione.

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