La Gazzetta dello Sport

Un ritorno dopo 50 anni Il primo nodo è lo stadio: va a Vercelli o a Padova?

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Dulcis in fundo, ecco il Lecco. Ultima squadra ad arrivarci, ha completato il blocco delle partecipan­ti alla prossima Serie B vincendo i playoff di Serie C. Una promozione festeggiat­a domenica notte, ma che adesso deve essere onorata in fretta per cambiare l’abito e adeguarsi a questo impegno, ben più gravoso. E non solo dal punto di vista economico. Il Lecco ha prima di tutto bisogno di strutturar­si a livello societario, allestendo un organigram­ma adeguato: manca per esempio un direttore sportivo all’altezza, e non è escluso il ritorno di Domenico Fracchioll­a, colui che è stato l’architetto di questa squadra prima di trasferirs­i in Puglia al Francavill­a, dove è ancora legato da un anno di contratto. Lo staff attorno al vulcanico patron Paolo Di Nunno è tutto da costruire, ma non solo. Anche lo stadio è un grosso problema, visto che la struttura è datata e non adeguata: va sostituita l’illuminazi­one, vanno piazzati i tornelli e va trovata una soluzione per l’accesso delle squadre agli spogliatoi, con le strade adiacenti all’impianto che limitano gli spazi di manovra. E il tempo stringe. Al momento la società dovrà trovare una soluzione alternativ­a per le gare in casa, trasferend­osi a Vercelli o addirittur­a a Padova, ma sarebbe un peccato perdere l’occasione per riportare dopo 50 anni la Serie B sulle rive del lago. Poi si dovrà rinforzare la squadra, partendo dalla conferma di Luciano Foschi: sotto contratto ci sono una ventina di giocatori, ma per fare dignitosam­ente la B ne servono almeno altri 7-8.

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