Tra rossoneri e Az è braccio di ferro L’olandese ha fretta
Rimane la distanza tra domanda e offerta: il giocatore vuole chiudere entro 7 giorni
Tijjani Reijnders guarda l’orologio. Venerdì 14 luglio, comincia a essere tardi. Non avrebbe voluto essere ancora in Olanda. Non avrebbe voluto allenarsi da solo, vedere i compagni in campo per le prime amichevoli, aspettare notizie dal suo agente. Milan e Az invece non si mettono ancora d’accordo e in questa storia c’è un grande, invisibile orologio che conta i minuti. Il Milan in un altro venerdì, tra sette giorni, partirà per la tournée negli Stati Uniti e Reijnders vuole assolutamente essere su quell’aereo. Lo vuole anche Pioli, che lo immagina al centro del suo Milan per la prossima stagione.
Az, che fai? Milan e Az stanno facendo piccoli, piccolissimi passi per avvicinarsi. Il Milan tre giorni fa ha alzato la sua offerta, portata a oltre 20 milioni con i bonus. L’Az nelle ultime ore ha fatto capire di poter accettare qualcosa meno dei 25 milioni chiesti a inizio trattativa ma la distanza resta. E il Milan è infastidito quanto basta. A questo punto, è braccio di ferro. Tutte le parti in causa vogliono la stessa cosa: chiudere questa trattativa. L’Az ha messo nel conto di vendere, Reijnders ha scelto il Milan, il Milan ha scelto Reijnders. Sulla carta, c’è tutto. Servono però gli ultimi passi e nessuno al momento vuole farli. Reijnders può probabilmente rinunciare a qualcosa per facilitare la trattativa, come fatto un anno fa da De Ketelaere, ma l’impressione è che ora tocchi all’Az fare un passo sostanziale. E sarà importante che lo faccia nella prossima settimana, prima della partenza per gli Stati Uniti.
Tre o due Reijnders nei piani di Pioli può giocare in due posizioni: da centrocampista centrale in un 4-3-3 oppure assieme a un altro mediano in una linea a due. E proprio il 4-3-3 può farsi presto largo come sistema di gioco base. Reijnders non è un playmaker classico, sa che cosa fare con la palla ma non è un distributore puro. Tijjani di sicuro ha caratteristiche diverse da Loftus-Cheek, Krunic, Bennacer e gli altri centrocampisti in rosa. Fa girare palla e sa calciare in porta, gioca semplice ma rapido, è piaciuto molto contro la Lazio, soprattutto sta crescendo in fretta. A 24 anni, ha appena giocato la miglior stagione della carriera. È stato proposto al Milan già a settembre ma nei mesi successivi è salito di livello, è diventato un titolare, ha segnato 4 gol in Europa League. Il Milan immagina un centrocampo con lui, Loftus-Cheek e un’altra mezzala, magari Krunic, magari un arrivo estivo. L’a.d. Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada ci penseranno più avanti, perché questi sono e restano i giorni di Reijnders.
Taremi e... Più avanti, le tappe successive. Su tutte, la scelta dell’extracomunitario. Il primo nome in lista, Samuel Chukwueze dal Villarreal, cambierebbe il ritmo dell’attacco ma costa molto, diciamo 30 milioni. E allora, il giocatore su cui il Milan sta lavorando di più, con Jorge Mendes come intermediario, è Mehdi Taremi, numero 9 del Porto. Ha trent’anni, costa 20 milioni anche se ha un solo anno di contratto, ma al Milan dà certezze perché ha la giusta cattiveria, fa gol, garantisce peso offensivo. E allora, rebus: usare per lui il posto da extracomunitario oppure no? Il futuro di tanti, da Isaksen in su, dipende da questa risposta. E le sorprese, con una situazione così fluida, sono naturali: il mercato del Milan, se non si fosse capito, arriverà ad agosto inoltrato.