Spese pazze: è l’estated’oro dei procuratori
I MILIONI ARABI LANCIANO UN MERCATO MAI VISTO E LE COMMISSIONI VOLANO
La Saudi Pro League ingolosisce giocatori top e agenti Ma non è finita: Mbappé al Real può far esplodere i conti nti
Appena due settimane dopo l’inizio del mercato estivo, tutto porta a pensare che quella della stagione 2023-24 sarà una campagna trasferimenti da record per il volume degli affari e per le commissioni ai procuratori. Non ci sono dubbi, l’ingresso in scena della Saudi Pro League sta garantendo una cascata di milioni nelle casse delle società europee, dei giocatori che andranno a giocare a Riad e Gedda, ma anche dei loro rappresentanti, chiaramente allettati dal portare avanti trattative con interlocutori che hanno grande voglia di investire. Perché, se è innegabile che tante stelle siano attratte da un trasferimento in Arabia per guadagnare cifre astronomiche, anche i professionisti che lavorano per loro suggeriscono di valutare con attenzione un torneo in grande espansione dove ci sono tanti soldi. Pure per gli intermediari e gli agenti che portano i campioni e si garantiscono commissioni importanti. Quando tra qualche mese il nuovo regolamento della Fifa entrerà in vigore a pieno regime, ci saranno dei massimali per i compensi dei procuratori: il 10% della cifra pagata per il cartellino a chi lavora per la società che vende, il 3% dell’ingaggio del giocatore a chi tratta per la società che acquista o per il calciatore. Questa invece è l’ultima estate senza limiti e si va dunque verso un mercato con fuochi d’artificio, conti in banca “lievitati” a dismisura e tantissimi volti sorridenti. I club sauditi stanno riscrivendo le regole della campagna trasferimenti ma anche la Premier fa il suo.
Ingaggi arabi Tra i trasferimenti finora conclusi in questa estate, i cinque giocatori più pagati sono tutti andati in Arabia. Facile immaginarlo dopo che a gennaio l’Al Nassr aveva coperto d’oro Cristiano Ronaldo. Se qualcuno aveva sottovalutato questo segnale, adesso avrà le idee più chiare visto che CR7 è stato raggiunto dall’ex compagno del Real Madrid, il Pallone d’Oro in carica, Karim Benzema. Tra parte fissa del salario, bonus e diritti d’immagine guadagnerà 200 milioni a stagione, una cifra che lo ha spinto a dire di no a un rinnovo che Florentino Perez credeva di aver già messo in cassaforte. E invece il francese e il suo procuratore, Karim Djaziri, hanno accettato in fretta la proposta arrivata da Gedda: a inizio giugno l’Al Ittihad aveva già presentato il bomber nato a Lione. Il potere dei petro-dollari ha convinto anche altri campioni del Vecchio Continente: N’Golo Kanté pensava di restare al Chelsea, anche per dimenticare l’ultima stagione deludente per risultati e infortuni, ma quando il suo agente gli ha spiegato per bene i contorni dell’offerta dell’Al Ittihad, ci ha impiegato poco a raggiungere il connazionale Benzema. Idem Koulibaly, che aveva inizialmente pensato di tornare in Serie A, ma tra ridursi l’ingaggio per indossare la maglia dell’Inter e triplicarlo sposando il progetto dell’Al Hilal, non ha avuto dubbi. La stessa cifra dell’ex centrale del Napoli, 30 milioni netti a stagione, è stata garantita dagli arabi anche all’ex interista Brozovic, con il padre Ivan tra gli intermediari dell’affare, e all’ex portiere del Chelsea Mendy. Fuori dalla classifica dei cinque più pagati altri due colpi dell’Al Hilal, Ruben Neves (25 milioni a stagione) e l’ex Lazio Milinkovic Savic (20). Chi saranno i prossimi? L’Al Hilal coprirebbe d’oro anche Bernardo Silva, fresco di triplete con il Manchester City e corteggiato dal Psg, ma segue pure Zaniolo; Mahrez è tentato dall’Al Ahli, Jordan Henderson dall’Al Effitaq. Hanno detto di no Messi, che ha preferito l’Inter Miami, e Modric, rimasto a Madrid. Lukaku ha sul tavolo proposte faraoniche dell’Al Hilal, ma per ora vuole solo l’Inter.
Il peso della Premier Se gli arabi attraggono i calciatori con ingaggi pazzeschi e gli agenti con commissioni importanti, la Premier ha il fascino del campionato più bello del mondo, oltre a club che comunque dispongono di ricavi importanti per comprare i cartellini. In attesa che l’Arsenal ufficializzi l’acquisto record di Declan Rice dal West Ham (oltre 120 milioni di euro, superato Enzo Fernandez, strappato a gennaio dal Chelsea al Benfica), in testa alla classifica c’è il Real Madrid che ha supera
Le nuove regole Fifa imporranno massimali sui ricavi di chi tratta. Per ora non ci sono limiti
A gennaio Cristiano Ronaldo ha firmato per l’Al Nassr: è stato ricoperto d’oro e ha aperto la strada ad altre stelle
to quota 100 milioni per convincere il Borussia Dortmund a cedere il centrocampista inglese Bellingham. Gli altri quattro trasferimenti top in questo momento sono invece tutti legati al campionato inglese: Kai Havertz da Chelsea all’Arsenal, Dominik Szoboszlai dal Lipsia al Liverpool e Sandro Tonali dal Milan al Newcastle, operazioni da 70 milioni più bonus ciascuna, Mason Mount dal Chelsea al Manchester United per 64 milioni più bonus. Scendendo in classifica ci sono anche i 55 milioni pagati per Ruben Neves dall’Al-Hilal ai Wolves, cifra finora più alta pagata dagli arabi per un cartellino.
Colpi futuri E il mercato è solo all’inizio... La telenovela Mbappé, per esempio, è alle prime puntate e dopo il 31 luglio capiremo che piega prenderà: rinnovo, cessione immediata al Real Madrid (che lo ha “prenotato” a parametro zero per il 2024 ma che ne avrebbe bisogno subito) o rottura definitiva? Il fuoriclasse francese non è l’unico a infiammare le trattative, ma la sua partenza immediata potrebbe spingere il Psg a fare un’offerta indecente al Napoli per Osimhen. A caccia di un grande “9” ci sono anche lo United e il Bayern Monaco, entrambe sulle tracce di Harry Kane. Il bomber inglese lascerà il Tottenham solo in caso di un investimento in tripla cifra, bonus compresi. Costano tanto anche Kolo Muani, che l’Eintracht si tiene stretto, ma che il Psg e il Bayern monitorano, e Hojlund, nel mirino dello United. Per non parlare di Vlahovic che non è sicuro di restare alla Juventus e che estimatori in giro per l’Europa li ha. Insomma, i tanti soldi spesi finora sono stati solo l’inizio. Anche per i procuratori.
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