La Gazzetta dello Sport

Agenti, quanti affari Pagati 622 milioni solamente nel 2022

- di Andrea Ramazzotti

In Italia Secondo la Figc, l’anno scorso la Juve ha speso oltre 51 milioni per le intermedia­zioni

L’ultimo Report pubblicato dalla Fifa lo scorso gennaio, e relativo ai 20.209 trasferime­nti conclusi nel 2022 da un Paese all’altro (esclusi dunque quelli all’interno della stessa federazion­e), scatta una fotografia abbastanza chiara di quanto “peso” abbiano acquisito nel corso del tempo i procurator­i nel mondo del pallone. La Serie A non fa eccezione. Anzi, i nostri club nel 2022 hanno pagato 79 milioni, meno solo rispetto a quelli della Premier League che hanno elargito agli agenti 181,3 milioni. Siamo secondi in questa speciale classifica (622 milioni la spesa mondiale), davanti al campionato portoghese, a quello spagnolo, a quello tedesco e a quello francese. Ecco perché tanti presidenti, pur apprezzand­o il lavoro profession­ale svolto da alcuni agenti, sono in attesa della definitiva entrata in vigore (dal primo ottobre) del nuovo regolament­o della Fifa: sarà recepito anche dalla Figc e darà ai dirigenti del nostro calcio una mano sia a contenere le spese sia a non far fuoriuscir­e soldi dal sistema. Quello del Report Fifa è un dato parziale: consideran­do le commission­i per i trasferime­nti “interni” e gli arretrati pagati da alcune società, i milioni destinati ai procurator­i dai club italiani nel 2022 sono stati 205. Un’enormità se si pensa che il nostro calcio ha poco più di un terzo dei ricavi della Premier e come fatturato è sotto pure alla Liga e alla Bundesliga. Il Report della Figc ha certificat­o che nel 2022 la Juventus ha pagato più di tutti per procure e intermedia­zioni (51.336.558 euro), ma altri due club sono andati oltre quota 20 milioni (Roma e Inter) e altri quattro oltre dieci milioni (Fiorentina, Napoli, Milan e Udinese). D’accordo, c’erano in sospeso alcune fatture di anni precedenti, ma... Ultimo il Torino con appena 2 milioni versati.

Problema globale È chiaro però che la crescita delle somme destinate ad agenti e intermedia­ri non sia solo un problema italiano, altrimenti la Fifa non si sarebbe mossa per regolament­are il sistema, introducen­do un albo dei procurator­i, ma soprattutt­o fissando rigidi paletti per le commission­i che dovranno passare dalla Clearing House per garantire trasparenz­a finanziari­a. Infantino da tempo porta avanti la sua battaglia e adesso è vicino al traguardo anche se sull’argomento è atteso il pronunciam­ento della Corte di Giustizia Europea.

E gli arabi... L’entrata sulla scena mondiale della Saudi Pro League e l’ambizioso progetto riguardo allo sviluppo del calcio portato avanti attraverso Pif dall’Arabia, rende ancora più urgente il regolament­o. Perché il sistema fiscale saudita e il fatto che le loro società non siano soggette alle regole in ambito finanziari­o dell’Uefa, da un lato può consentire ai club del Vecchio Continente di trovare la liquidità necessaria per risolvere i problemi dei rispettivi bilanci, ma dall’altro crea un gap competitiv­o incolmabil­e sia per quel che riguarda gli ingaggi offerti ai calciatori sia per le commission­i da corrispond­ere agli intermedia­ri. La Corte di Giustizia Europea, dunque, darà la sua interpreta­zione sulla nuova normativa, approvata dalla Fifa dopo anni di consultazi­oni, ma fortemente osteggiata dalle principali associazio­ni di procurator­i. Sul nuovo regolament­o degli agenti è in corso anche una procedura davanti al Tribunale arbitrale dello sport (CAS).

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