Ecco Kristensen il 4° arrivo per Mou «Più competitivi»
Il g.m. Pinto: «La rosa diventa più forte» Il danese: «Non vedo l’ora di iniziare»
100 milioni: sì Uefa
In due anni il g.m. ha venduto tanto e preso a zero E da Nyon arriva il placet fino al 2022
In una Roma bollenteente più o meno come Ca-Casablanca, fa impres-ressione vedere Rasmusmus Kristensen in giaccaacca blu e cravatta scura per il suo pri-primo giorno in giallorosso. Quantoanto basta perché possa raccontarere la propria soddisfazione: «Sonoono orgoglioso di entrare a far partearte di questo storico club – dicee –. Sono un giocatore forte fisica-icamente, potente, capace di corre-rrere, lottare molto, ma soprattuttoutto sono un giocatore che dà tuttoutto per il club. I risultati internazio-zionali raggiunti dalla Roma hannonno avuto un peso nella mia scelta.ta. E poi c’è Mourinho, un grande tec-tecnico, uno dei migliori di sempre,pre, per cui non vedo l’ora di lavorarerare con lui, di imparare e capirere il calcio attraverso i suoi occhi»
Pinto e l’ok Uefa Il sorrisoo del general manager Tiago Pintointo (sondato dal Tottenham) è un manifesto programmatico. D’al-D’altronde, in due anni venduto perper oltre cento milioni, portandodo a casa acquisti spesso a zero. L’ulti-ultimo dei quali è proprio Kristen-tensen. «Rasmus è un calciatoretore che abbiamo seguito a lungo, an-anche nelle sue esperienze calcisti-isti- che precedenti: finalmente abbiamo avuto l’opportunità di portare a Roma un ragazzo maturo, con un bagaglio importante, nonostante la giovane età. Siamo convinti che la nostra difesa risulterà più forte e la nostra rosa più competitiva». Messaggio chiaro: nonostante i piedi sul tavolo di José Mourinho – segno di fretta – la rosa «è più competitiva». D’altronde, proprio nel giorno in cui la Uefa ufficializza l’ok al lavoro fatto sui conti della Roma al 30 giugno 2022 (per il 2022-23, a causa delle nuove regole, ci sarà una multa da pagare), con Kristensen la dirigenza ha ufficializzato il quarto arrivo, dopo quelli di Aouar, Ndicka e il ritorno di Llorente. Morale: ancora prima che il mese di luglio arrivi al giro di boa, la società giallorossa si è mossa sia sulle cessioni che sugli arrivi più degli altri, senza aver perso dei big e senza azioni di forza. Per fare alcuni esempio, l’Inter ha perso Dzeko, Brozovic, Skriniar e sta per perdere Onana; il Milan (oltre a Ibrahimovic) Tonali e Diaz; lala Juve ha messo fuori rosa Bonucci,nucci, il Napoli (oltre all’allenatore)tore) hha salutato Kim, la Lazio invecevece MMilinkovic. Insomma, in un periodperiodo per tutti di lavori in corso,so, la RRoma si è portata parecchio avantiavanti, anche se deve aggiungere due tatasselli importanti: il centravantivanti (e la prossima settimana fra ScamaScamacca e Morata se ne saprà di più) e lal mezzala (e la prima sceltata SabSabitzer sta cercancercando di capire se al Bayern Monacoco trovtroverà spaziozio oppureop se sarà meglio che vavada altrove,ve, conconsentendodo ai ggiallorossisi di ppuntare a un talentotal comeme RenatoRe Sanches).
Tesoro Tesor fasce E a proposito di uscite, con l’arrivo di Kristensen propriproprio dai terzini potrebbe arrivarevare uun nuovo tesoretto. Se la Roma ha deciso di non cedere Celik, chi è fuori dal progetto è KarsdKarsdorp, per cui stanno arrivandovando sondaggi arabi e di società francefrancese. Il prezzo fissato è intornono ai 77-8 milioni. È senz’altro in uscita anche Reynolds (piace al WesterWesterlo e a club inglesi) e Vina (con cui è in piedi una trattativa col Bournemouth). Discorso a parte quello per Spinazzola. Se i sauditi dell’Al Shabab insisteranno, arrivando a 10 milioni, un altro affare si potrebbe chiudere.
Da zero a cento D’altronde ormai il “modus operandi” della società giallorossa appare evidente. Spesso i rinforzi possono arrivare in prestito gratuito (o con poco esborso) oppure svincolati e (a sinistra. Sull’altro fronte, invece, le cessioni sono state numerose e non solo finalizzate a fare delle plusvalenze. Gli introiti, infatti, sono stati superiori a cento milioni, senza contare il monte ingaggi abbassato. Tutto questo senza far perdere di competitività a una rosa che nelle ultime due stagioni ha raggiunto altrettante finali di Coppe europee, vincendo la Conference League. Quanto basta perché la Roma possa essere ottimista.