La Gazzetta dello Sport

TOUR DA FAVOLA LA CRONOMETRO SARÀ DECISIVA

- di DAVIDE CASSANI

Che spettacolo questo ciclismo, che meraviglia questo Tour de France. Squadre e corridori che corrono ogni tappa come fosse una classica e tattiche che cambiano da un momento all’altro. Una volta chi aveva la maglia gialla adottava una sola tattica: in testa al gruppo a tirare e via libera a tutti coloro lontani in classifica. Prendiamo il basket: si difende a zona ma il coach, chiamando un time out, può cambiare modulo, meglio giocare a uomo. Così come si cambia il modo di attaccare. Nel calcio, uguale: Arrigo Sacchi usava il pressing totale ma non sempre, così come Guardiola un bel giorno inventò il “falso nueve”. Mi direte, sì ma loro avevano dei fenomeni in squadra quindi potevano azzardare. Vero, ma anche al Tour ci sono due squadroni di fenomeni.

Due giorni fa, la Uae ha tirato tutto il giorno e ieri ha adottato la stessa tattica la Jumbo Visma. In maglia gialla c’è Vingegaard, ma ci sono tappe in cui i primi a scattare sono i suoi compagni. Nulla di predefinit­o: capitani sempre guardinghi, gregari pronti a qualsiasi evenienza. Pogacar che marca a uomo Vingegaard, Kuss che aspetta il segnale del capitano per preparare un

attacco o Yates che non vede l’ora di avere l’ok da Pogacar.

Oppure il “falso nueve” Van Aert, che invece di fare gol cerca di non sbagliare il passaggio decisivo. Sì, ogni tanto pensa ai propri interessi ma in questo Tour, come lo scorso anno, il suo obiettivo è far vincere Vingegaard.

Ma ieri, secondo me, Pogacar ha commesso un errore. Quale? Scattare a 4 km dalla vetta del Joux Plane. Era stato perfetto nei tre arrivi in salita precedenti. Sempre a ruota

della maglia gialla, per poi attaccarlo nel finale. Grazie a questa strategia è riuscito a recuperare quasi tutto il ritardo che aveva accumulato . Ma quando sta particolar­mente bene, secondo il mio parere,

commette piccoli errori. Tadej è fortissimo, ha una potenza esplosiva capace di fare anche 5’ a velocità che nessuno può tenere, ma non possiamo definirlo scalatore pure al contrario di Vingegaard. Il danese è il classico camoscio che riesce a dare il meglio su salite lunghe. Tadej non si alza mai sui pedali, se non quando parte all’attacco, Jonas invece si alza sui pedali ogni 90”. Ieri Pogacar saliva sul Joux Plane a 100 pedalate al minuto, in assoluto controllo, ma ha deciso di scattare a 4 km dalla vetta. Le 100 pedalate sono diventate 85. I 6” guadagnati sono svaniti in 2 km. Pogacar non poteva tenere un ritmo così elevato per 10’. Ma per 5’ sì. Se fosse scattato ai meno 2 km, avrebbe avuto la possibilit­à di staccare il danese di almeno 10”, vincere l’abbuono e anche

la tappa. Attaccare Jonas sul suo terreno (scattare lontano dalla cima della salita) è pericoloso, in questa maniera Pogacar perse il Tour lo scorso anno. Dopo essere stato ripreso dalla maglia gialla, Pogacar ha perso brillantez­za, è andato un po’ in confusione anche per colpa delle moto: non possono stare così vicine ai corridori. Tadej era partito benissimo ma, a causa delle motociclet­te, è stato costretto a rallentare. Poi ha perso la volata al Gpm facendosi anticipare dal danese. Sì, ha perso per un errore: bravo Jonas a partire per primo. La tappa è finita con un bel pareggio ma non a reti inviolate, lo spettacolo c’è stato e oggi si replica. Come correranno le squadre? Si farà sentire la fatica di questi giorni? Riuscirà Pogacar a soffiare la maglia gialla a Vingegaard? Martedì ci sarà l’unica crono di questo Tour e penso proprio che risulterà decisiva. Ma godiamoci l’oggi, perché in finale di salite dure ce ne sono. Pogacar e Vingegaard si equivalgon­o. Vincerà che sbaglia meno perché, forse, questo Tour si vince o si perde per pochi secondi.

Tadej sul Joux Plane ha sbagliato il tempo dell’attacco. Poi ha perso brillantez­za

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 ?? ?? Talento Lo sloveno Tadej Pogacar, 24 anni, è secondo al Tour de France con 10” di ritardo sul danese Jonas Vingegaard. Ieri s’è mosso troppo presto sullo Joux Plane, ma nella Grande Boucle può ancora succedere di tutto
Talento Lo sloveno Tadej Pogacar, 24 anni, è secondo al Tour de France con 10” di ritardo sul danese Jonas Vingegaard. Ieri s’è mosso troppo presto sullo Joux Plane, ma nella Grande Boucle può ancora succedere di tutto

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