È record negativo 78 tappe senza gioia L’ultima? Nibali 2019
Ciccone va a caccia della maglia a pois: si consola con il premio del più combattivo
Il destino incrociato di due Paesi che per anni sono stati protagonisti assoluti della Grande Boucle. Martedì sul traguardo della 10a tappa a Issoire, Pello Bilbao ha interrotto il digiuno spagnolo al Tour che durava da 100 tappe (Omar Fraile il 21 luglio 2018, 14a tappa). Un successo che ha spezzato un tabù e nelle quattro frazioni successive sono arrivate altre due vittorie: giovedì a Belleville en Beaujolais il colpo di Ion Izagiree, ieri a Morzine il successo di Carlos Rodriguez. Il 22enne della Ineos Grenadiers, primo corridore del 2001 a trionfare e più giovane spagnolo di sempre, sale al 3° posto della generale e con Juan Ayuso è uno dei giovani del futuro per le corse a tappe. «È incredibile, qualcosa che ho sempre sognato» ha raccontato Rodriguez dopo il traguardo. Se la Spagna è rinata dopo 4 anni di sofferenza, l’Italia ancora non vede la luce e in sole due occasioni ha collezionato piazzamenti nei primi 10: il 2° posto di Ciccone nella 5a tappa di Laruns e il 4° di Mozzato nella 7a frazione con arrivo a Bordeaux. L’astinenza da una vittoria di tappa al Tour è salita a 78, e ha superato il record negativo di 77 (iniziato nel 1979) che nel 1983 venne interrotto da Riccardo Magrini (Nantes-Ile d’Oleron). L’ultimo italiano a vincere una frazione del Tour è stato Vincenzo Nibali a Val Thorens il 27 luglio 2019.
Per la maglia Dopo 14 tappe, per il contingente di casa nostra la magra consolazione di due premi combattività: quello conquistato ieri a Morzine da Giulio
Ciccone arriva quattro giorni dopo il riconoscimento a Daniel Oss (in fuga per 160 km nell’11a tappa). L’abruzzese della LidlTrek ci ha provato, l’obiettivo era quello di avvicinarsi a vestire la maglia a pois di miglior scalatore. E fino a metà del Col de la Ramaz il piano stava funzionando: Giulio, ben spalleggiato da Pedersen e Juanpe Lopez, era passato primo sui due precedenti gran premi della montagna di 1a categoria. Un’azione generosa, quella dell’abruzzese, che poi è stato “aspirato” dal ritmo della JumboVisma di Vingegaard e si è rialzato: al traguardo ha chiuso a 27’42”, 45° e primo dei 6 italiani rimasti in corsa. Oggi per il 28enne Ciccone un possibile nuovo assalto ai piani alti della classifica della montagna, che al momento lo vede al 4° posto con 42 punti. In programma ci sono cinque gran premi della montagna di cui tre di 1a categoria (10 punti per ogni vetta): un piatto prelibato, ma la concorrenza è feroce. La maglia a pois da ieri è sulle spalle della maglia gialla Vingegaard...