Famiglia, team e un motto: «Cuore, testa e ...attributi»
Ecco cinque cose che forse non sapete del numero 1 al mondo.
1 LA FAMIGLIA
Carlos Alcaraz ha cominciato a giocare a tennis a 4 anni grazie al padre Carlos Alcaraz sr. ex top 40 spagnolo e poi direttore del Real Sociedad Club de Campo de Murcia. È stato il padre il suo primo allenatore, ma appena le cose si sono fatte serie ha preferito mettersi da parte. La mamma, Virginia Garfia, non ha un passato da sportiva e quando può segue Carlos ai tornei più importanti. Alcaraz ha tre
2 IL TEAM
Il suo coach, l’uomo che lo ha forgiato, è Juan Carlos Ferrero, campione del Roland Garros 2003 e già numero 1 al mondo, che lo allena alla Equelite Academy di Alicante. Con Ferrero, Carlitos ha un rapporto molto stretto come dimostrano le lacrime del tecnico dopo il successo di ieri. Del team fanno parte anche il fisioterapista Juanjo Moreno, i preparatori Alberto Lledó e Alex Sánchez, e il medico Juan José López, traumatologo. Il suo manager è Albert Molina.
3 LE PASSIONI
La grande passione di Carlos Alcaraz, oltre al tennis, è il golf. Appena può, insieme a coach Ferrero, si rilassa sui green come è solito fare anche Rafa Nadal. Alcaraz ama giocare anche a tennistavolo, per allenare la coordinazione e la velocità, e a scacchi. «Gli scacchi mi aiutano ad allenare la
4 AMICI CAMPIONI
Alcaraz è un grande fan e amico dell’ex iridato di Formula 1 Fernando Alonso, ma il suo sostenitore numero uno, pronto a correre a vederlo appena può, è Jimmy Butler, star Nba di Miami conosciuto in Florida. A Wimbledon, Butler ha cercato di mimetizzarsi tra i tifosi senza riuscirci. Poi, tornato in Usa, ha fatto notte per vedere le partite di Alcaraz.
5 IL TATUAGGIO
Alcaraz non si è fatto mai tatuare nulla. Poi, per celebrare il trionfo di New York 2022, col titolo Slam e la conquista della vetta del ranking, ha deciso di imprimersi sull’avambraccio sinistro le tre “C” del suo motto “Cabeza, Corazón y Cojones” ovvero “Testa, Cuore e Palle”, un riferimento alle parole del nonno: «Mi diceva sempre di scendere in campo e concentrarmi sulle Tre C».