La Gazzetta dello Sport

Pioli lo richiama per le amichevoli ma resta in uscita

Dopo l’esclusione dalla tournée americana torna in gruppo. In attesa di acquirenti...

- di Alessandra Gozzini

Ai margini Le proposte arrivate finora non lo hanno soddisfatt­o, ma in rossonero per lui non c’è spazio

Non c’è traccia di Divock Origi nei racconti dell’ultima tournée americana del Milan: il belga era stato escluso dalla lista dei convocati. Il punto è che Divock era stato assente, stavolta ingiustifi­cato, durante tutta la stagione. Due gol segnati, entrambi di pregevole fattura ma inutili ai fini del risultato: uno nella sconfitta casalinga contro il Sassuolo e un altro nella larga vittoria a San Siro con il Monza. La prima stagione rossonera è stata una delusione e non è prevista una seconda serie: l’ultima immagine della storia di Origi con il Milan resterà quella in cui Pioli, contro la Juventus, gli ordina di darsi una mossa: «Divock, svegliati!». Anche nel finale di campionato Origi è però rimasto dormiente, da qui la scelta di non convocarlo per le amichevoli negli States. Fuori dall’elenco dei giocatori disponibil­i e più in generale fuori dal progetto Milan.

Tentativi Così, resta in uscita ma nel frattempo rientra in gioco. Da domani si unirà al resto della squadra che riprenderà la preparazio­ne a Milanello. E sarà della squadra nelle prossime amichevoli: Monza, Trento, Novara, a seconda delle scelte tecniche di Pioli. Origi non sarà più un fuori lista, ma un giocatore regolarmen­te a disposizio­ne dell’allenatore. Provare a rimetterlo in vetrina potrà attirare possibili nuovi acquirenti? Potrebbe essere un’idea anche se finora l’attaccante ha rispedito indietro chiunque si fosse fatto avanti. Non ha considerat­o le proposte arabe e turche, non si è accontenta­to delle offerte dalla Bundesliga. Resterebbe il West Ham, prossimo a fare spazio in avanti con la cessione di Scamacca. Divock finora si è mosso da difensore: ha respinto ogni tentativo. Da attaccante rossonero è stato meno efficace: 1218 minuti di gioco, dieci partite da titolare con otto sostituzio­ni, altre 26 presenze da subentrato e come detto solo due gol.

Conti Arrivato l’estate scorsa da svincolato del Liverpool, la sua cessione può portare in cassa 8-10 milioni. E farne risparmiar­e anche di più: 12. Il conto è semplice: da contratto rossonero Divock guadagna quattro milioni netti all’anno per il prossimo triennio. Un’incombenza che il Milan sarà ben felice di passare a qualcun altro. Il club vuole alleggerir­si di uno stipendio pesante (prima del rinnovo di Leao il più consistent­e della rosa a fronte di un contributo tecnico decisament­e più modesto) e liberare spazio in attacco da riempire, eventualme­nte, con un giovane centravant­i da individuar­e tra le opzioni low-cost.

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