La Gazzetta dello Sport

SUBITO ARSENAL-CITY L’ORGOGLIO DI PEP «NOI MOLTO INDIETRO MA SIAMO VINCENTI»

Guardiola sullas Supercoppa: «La nostra mentalità ità ci può aiutare aiut a superare le difficoltà dell’avvioo»

- Di Davide Chinellato CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Che la sfida abbia inizio. Il Community Shield di domani alle 17 a Wembley non alza solo il sipario sul 2023-24 assegnando il primo trofeo, ma anche sulla sfida tra Manchester City e Arsenal che promette di caratteriz­zare la nuova stagione di Premier, al via il prossimo weekend. La squadra di Pep Guardiola, campione di tutto, ha perso le ultime due edizioni di questo trofeo a cui i Gunners arrivano grazie al secondo posto in campionato (a differenza dell’Italia, dove in caso di doppietta in Supercoppa gioca la finalista perdente di coppa). «Siamo felici di poter giocare una finale, di poter provare vincere un trofeo - ha raccontato Arteta con un filo di voce nel centro sportivo dei Gunners nell’estrema periferia nord di Londra, mentre fuori i tifosi aspettavan­o i giocatori per un selfie -. Davanti abbiamo la squadra da battere, la migliore in Europa nella passata stagione: sappiamo che livello serve per batterli».

Indietro Il livello richiesto potrebbe essere più basso, almeno a dar retta a Pep Guardiola. «Proveremo a vincere sia questa partita che la Supercoppa Europea contro il Siviglia il 16 agosto, ma sappiamo anche come stiamo adesso - sottolinea il re del triplete dei Citizens -: abbiamo finito la scorsa stagione due settimane dopo l’Arsenal, abbiamo ricomincia­to due settimane dopo e siamo ancora ben lontani dal top. Storicamen­te facciamo sempre fatica a ripartire, ma questa è una finale quindi speriamo che la nostra mentalità ci aiuti a vincere un altro titolo». Il City è tornato da poco da una preparazio­ne spesa tra Giappone e Corea del Sud, in cui Pep ha scoperto Mateo Kovacic, l’unico acquisto in attesa di Joško Gvardiol, il 21enne difensore pagato 90 milioni al Lipsia per cui manca solo l’annuncio, e provato a capire come rimpiazzar­e le dolorose perdite di Ilkay Gündogan e Riyad Mahrez. A differenza della passata stagione, quando i pezzi importanti Erling Haaland e Kalvin Phillips erano arrivati subito, il mercato in casa dei campioni di tutto è ancora aperto, perché come ammette Pep stesso l’arrivo di Gvardiol in difesa porterà dei cambiament­i ( Laporte, già scontento dei suoi minuti nella passata stagione, dovrebbe chiedere di andarsene) e Kyle Walker e Bernardo Silva restano sempre chiacchier­ati in uscita. «Kyle e Bernardo sono giocatori davvero importanti per noi e vogliamo che restino, a patto ovviamente che lo vogliano anche loro - ha detto Pep, ricordando che lui vuole solo giocatori convinti del progetto City -. Abbiamo già perso due giocatori fondamenta­li come Gundo e Mahrez, perdere anche Walker e Silva sarebbe difficilis­simo ed è per questo che faremo di tutto per trattenerl­i». La sfida con l’Arsenal passa anche da loro, probabili titolari nel 3-2-4-1 che chiede al solito Haaland i gol per alzare il trofeo, magari con gli assist di De Bruyne che sta ancora smaltendo l’infortunio di due mesi fa in finale di Champions.

Lanciati L’Arsenal invece i suoi affari li ha fatti presto e Arteta contro il City potrà mostrare i suoi nuovi gioielli Declan Rice, Kai Havertz e Jurrien Timber, destinato a prendere il posto di Zinchenko come terzino ibrido nel 4-3-3. «Troppo facile pensare che loro tre da soli bastino a colmare il gap che c’era lo scorso anno - spiega Arteta -. Ma hanno esperienza, sia a livello di club che con le rispettive nazionali, e questo conta tanto per la nostra crescita». Come il City, anche i Gunners sono un cantiere aperto: Havertz sta ancora imparando a giocare da centrocamp­ista dopo una stagione da centravant­i, Arteta nella tournée in Usa ha puntato sulla fluidità offensiva che ha scoperto qualche lacuna in difesa, l’infortunio di Gabriel Jesus ha tolto all’Arsenal un pezzo fondamenta­le ben oltre i gol. Ma la partita di domani è il primo test vero, quello che servirà a capire quanta differenza c’è ancora tra i campioni e gli sfidanti: certo, è una partita a inizio agosto, a mercato ancora aperto e con poche settimane di preparazio­ne nelle gambe. Ma è una finale (decisa dai rigori in caso di parità al 90’). E a nessuno piace perdere.

Arteta presenta i suoi nuovi gioielli: Havertz, Rice e Timber «Cresceremo» La stagione inglese al via domani con il Community Shield: a Wembley show fra le due big

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Bukayako Saha, a sinistra in maglia rossa, contro Erling Haaland
GETTY Le stelle a confronto Bukayako Saha, a sinistra in maglia rossa, contro Erling Haaland

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