Il rilancio di Micki
«FRATTESI, THURAM... COSÌ LA MIA INTER STA CAMBIANDO MA STAREMO AL TOP» Mkhitaryan è pronto alla nuova stagione: «Vogliamo ripeterci anche in Champions, però ogni giorno ripenso a Istanbul»
Dopo il diluvio, si aspetta il sereno. Lo cerca l’Inter in ricostruzione e, sicuramente, aiuta la forza tranquilla di Henrikh Mkhitaryan che governa il pallone in ogni situazione senza quasi mai scomporsi, perfino tra le pozzanghere della Red Bull Arena. E, giusto accanto allo spogliatoio, dimostra idee chiare sul futuro: «La cosa più importante è che saremo all’altezza», dice il saggio armeno.
► Allora Micki, com’è l’Inter dopo la pioggia di Salisburgo?
«Bagnata... Ma non era facile giocare in un campo così. Però, tra poco si comincia con le partite vere».
► Ecco, a che punto della crescita è la squadra?
«Siamo in un momento di trasformazione, abbiamo cambiato tanto, rimanendo noi stessi. Sono forse diverse le caratteristiche dei singoli, ma non la struttura e il modo in cui giochiamo. Lavoriamo per migliorarci tutti insieme, vecchi e nuovi».
► Cosa cambia, ad esempio, nel vostro lavoro a centrocampo nel passare da un riferimento come Dzeko o Lukaku a uno come Thuram?
«Marcus lo seguo da un po’, lo vedevo in Germania e mi piaceva il suo modo di muoversi. È veloce e tecnico, starà a noi servirlo in maniera differente: lui ad esempio ha grande progressione da sfruttare. Lo aiuteremo a migliorare, ma sicuramente anche lui migliorerà noi».
► In mezzo subito via Brozo, e dentro Frattesi.
«Abbiamo perso un giocatore importantissimo, però è arrivato un ragazzo davvero fortissimo. Non dico che Frattesi diventerà fortissimo, dico che lo è già...».
► Come cambia il reparto con uno così?
«Oltre a saper dare assist e a giocare la palla, sa bene come segnare: appena vede uno spazio si butta dentro in velocità e questa è una caratteristica importante. Se servito bene, può essere un’arma in più, unita alle tante che abbiamo già in squadra».
► Si aggiunge anche Samardzic che col suo sinistro rischia di fare concorrenza proprio a lei.
«L’anno scorso, giocandoci contro, abbiamo visto tutti un talento dal grande potenziale. E non ho mai pensato che la concorrenza sia un problema: più siamo, più possiamo aiutarci. Alla fine, lottiamo tutti per lo stesso obiettivo, vincere partite e vincere trofei».
► Con questo misto di gioventù ed esperienza, tecnica e velocità, l’Inter ha uno dei migliori reparti d’Europa in mezzo?
«Così, scritto su un foglio, forse sì. Ma poi bisogna passare dalle parole ai fatti. Con le prestazioni dobbiamo dimostrare di meritarci tutta questa considerazione. La stagione sarà lunga e questa abbondanza può aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi».
► Tra gli obiettivi, c’è pure quello di dimostrare che l’exploit in Champions non è stato un caso?
«Arrivare in cima una volta è meno difficile che ripetere lo stesso percorso o stabilizzarsi a un certo livello. Di certo, siamo pronti per la sfida perché abbiamo una squadra davvero forte: vediamo chi ci capiterà nel girone e poi ricomincerà la corsa. Noi ci siamo. E poi non c’è solo la Champions: lo scudetto è un obiettivo di tutti, sappiamo quanto sia importante per i tifosi, ma non dimentichiamoci di Coppa Italia e Supercoppa. Vogliamo anche quelle: sono trofei e, se li vinci, ti viene fame per continuare a vincere».
► È dalla delusione di Istanbul che arriva la benzina per provarci ancora?
«No, quello è un capitolo chiuso, un’altra storia: inevitabilmente, ce la porteremo dentro, ma adesso inizia un percorso nuovo da costruire giorno dopo giorno».
► Quante volte ha pensato a Istanbul durante l’estate?
«Beh, quasi ogni giorno. Quella è quasi una partita della vita: magari ricapiterà ancora, magari no... Di certo, è un grande peccato perché meritavamo di vincere. Tutti si aspettavano che il City ce ne facesse 3 e invece penso che siamo stati superiori noi».
► Ma cosa si prova a giocare praticamente tutte le partite e poi ad infortunarsi giusto prima della finale di Champions?
«E’ stata una sfortuna farsi male giusto contro il Milan, sono stato fuori tre settimane e ho fatto di tutto per rientrare a Istanbul, però basta guardare indietro, basta pensieri negativi: concentriamoci su quelli positivi, proviamo a rivivere quelle emozioni».
Frattesi
Non dico che diventerà fortissimo, dico che lo è già. Sa fare un po’ tutto: gol e assist
Samardzic
Talento dal grande potenziale. Più siamo meglio è: non sarà un problema essere tanti « A centrocampo tra i migliori anche in Europa Poi va dimostrato con i fatti...»
Thuram
Lo seguivo già in Germania: è tecnico e veloce, dovremo essere bravi a servirlo
La squadra
Abbiamo cambiato tanto nel mercato, restando però noi stessi. E migliorando
«L’eta non mi spaventa, a 34 anni sono pronto a dare tutto e inizierò forte»
► Con un anno in più sulle spalle, pensa di poter tenere lo stesso livello super dell’anno scorso?
«Certo, mi impegno per stare in forma. Sono pronto a iniziare forte, a dare tutto per rimanere al top. Non ci sono segreti, anzi uno c’è e sono i miei compagni: da solo non si va da nessuna parte. Ma anche io ci metto del mio, col lavoro fisico, col recupero, con la testa... È un insieme di fattori. Il calcio, alla fine, è democratico: ti restituisce tutto ciò che gli dai».