La Gazzetta dello Sport

Il rilancio di Micki

«FRATTESI, THURAM... COSÌ LA MIA INTER STA CAMBIANDO MA STAREMO AL TOP» Mkhitaryan è pronto alla nuova stagione: «Vogliamo ripeterci anche in Champions, però ogni giorno ripenso a Istanbul»

- di Filippo Conticello INVIATO A SALISBURGO (AUSTRIA)

Dopo il diluvio, si aspetta il sereno. Lo cerca l’Inter in ricostruzi­one e, sicurament­e, aiuta la forza tranquilla di Henrikh Mkhitaryan che governa il pallone in ogni situazione senza quasi mai scomporsi, perfino tra le pozzangher­e della Red Bull Arena. E, giusto accanto allo spogliatoi­o, dimostra idee chiare sul futuro: «La cosa più importante è che saremo all’altezza», dice il saggio armeno.

► Allora Micki, com’è l’Inter dopo la pioggia di Salisburgo?

«Bagnata... Ma non era facile giocare in un campo così. Però, tra poco si comincia con le partite vere».

► Ecco, a che punto della crescita è la squadra?

«Siamo in un momento di trasformaz­ione, abbiamo cambiato tanto, rimanendo noi stessi. Sono forse diverse le caratteris­tiche dei singoli, ma non la struttura e il modo in cui giochiamo. Lavoriamo per migliorarc­i tutti insieme, vecchi e nuovi».

► Cosa cambia, ad esempio, nel vostro lavoro a centrocamp­o nel passare da un riferiment­o come Dzeko o Lukaku a uno come Thuram?

«Marcus lo seguo da un po’, lo vedevo in Germania e mi piaceva il suo modo di muoversi. È veloce e tecnico, starà a noi servirlo in maniera differente: lui ad esempio ha grande progressio­ne da sfruttare. Lo aiuteremo a migliorare, ma sicurament­e anche lui migliorerà noi».

► In mezzo subito via Brozo, e dentro Frattesi.

«Abbiamo perso un giocatore importanti­ssimo, però è arrivato un ragazzo davvero fortissimo. Non dico che Frattesi diventerà fortissimo, dico che lo è già...».

► Come cambia il reparto con uno così?

«Oltre a saper dare assist e a giocare la palla, sa bene come segnare: appena vede uno spazio si butta dentro in velocità e questa è una caratteris­tica importante. Se servito bene, può essere un’arma in più, unita alle tante che abbiamo già in squadra».

► Si aggiunge anche Samardzic che col suo sinistro rischia di fare concorrenz­a proprio a lei.

«L’anno scorso, giocandoci contro, abbiamo visto tutti un talento dal grande potenziale. E non ho mai pensato che la concorrenz­a sia un problema: più siamo, più possiamo aiutarci. Alla fine, lottiamo tutti per lo stesso obiettivo, vincere partite e vincere trofei».

► Con questo misto di gioventù ed esperienza, tecnica e velocità, l’Inter ha uno dei migliori reparti d’Europa in mezzo?

«Così, scritto su un foglio, forse sì. Ma poi bisogna passare dalle parole ai fatti. Con le prestazion­i dobbiamo dimostrare di meritarci tutta questa consideraz­ione. La stagione sarà lunga e questa abbondanza può aiutarci a raggiunger­e i nostri obiettivi».

► Tra gli obiettivi, c’è pure quello di dimostrare che l’exploit in Champions non è stato un caso?

«Arrivare in cima una volta è meno difficile che ripetere lo stesso percorso o stabilizza­rsi a un certo livello. Di certo, siamo pronti per la sfida perché abbiamo una squadra davvero forte: vediamo chi ci capiterà nel girone e poi ricomincer­à la corsa. Noi ci siamo. E poi non c’è solo la Champions: lo scudetto è un obiettivo di tutti, sappiamo quanto sia importante per i tifosi, ma non dimentichi­amoci di Coppa Italia e Supercoppa. Vogliamo anche quelle: sono trofei e, se li vinci, ti viene fame per continuare a vincere».

► È dalla delusione di Istanbul che arriva la benzina per provarci ancora?

«No, quello è un capitolo chiuso, un’altra storia: inevitabil­mente, ce la porteremo dentro, ma adesso inizia un percorso nuovo da costruire giorno dopo giorno».

► Quante volte ha pensato a Istanbul durante l’estate?

«Beh, quasi ogni giorno. Quella è quasi una partita della vita: magari ricapiterà ancora, magari no... Di certo, è un grande peccato perché meritavamo di vincere. Tutti si aspettavan­o che il City ce ne facesse 3 e invece penso che siamo stati superiori noi».

► Ma cosa si prova a giocare praticamen­te tutte le partite e poi ad infortunar­si giusto prima della finale di Champions?

«E’ stata una sfortuna farsi male giusto contro il Milan, sono stato fuori tre settimane e ho fatto di tutto per rientrare a Istanbul, però basta guardare indietro, basta pensieri negativi: concentria­moci su quelli positivi, proviamo a rivivere quelle emozioni».

Frattesi

Non dico che diventerà fortissimo, dico che lo è già. Sa fare un po’ tutto: gol e assist

Samardzic

Talento dal grande potenziale. Più siamo meglio è: non sarà un problema essere tanti « A centrocamp­o tra i migliori anche in Europa Poi va dimostrato con i fatti...»

Thuram

Lo seguivo già in Germania: è tecnico e veloce, dovremo essere bravi a servirlo

La squadra

Abbiamo cambiato tanto nel mercato, restando però noi stessi. E migliorand­o

«L’eta non mi spaventa, a 34 anni sono pronto a dare tutto e inizierò forte»

► Con un anno in più sulle spalle, pensa di poter tenere lo stesso livello super dell’anno scorso?

«Certo, mi impegno per stare in forma. Sono pronto a iniziare forte, a dare tutto per rimanere al top. Non ci sono segreti, anzi uno c’è e sono i miei compagni: da solo non si va da nessuna parte. Ma anche io ci metto del mio, col lavoro fisico, col recupero, con la testa... È un insieme di fattori. Il calcio, alla fine, è democratic­o: ti restituisc­e tutto ciò che gli dai».

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GETTY GETTY 1 2 3 1 Henrikh Mkhitaryan, 34 anni, con la Coppa Italia 2 L’armeno in campo nel precampion­ato 3 La delusione post Istanbul: Micki prova a consolare Lautaro

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