La Gazzetta dello Sport

Ok l’abbondanza Inzaghi, in mezzo è tempo di scelte

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Il dubbio più plateale dell’Inter, naturalmen­te, è quello della prima punta, alternativ­a a Lautaro. La caccia continua. La difesa è più che affidabile, ma non lunghissim­a, dopo l’uscita di Skriniar, considerat­o anche che Acerbi (35), Darmian (33) e De Vrij (31) hanno un anno in più. Ma anche il centrocamp­o, il più forte e completo del torneo, solleva un interrogat­ivo intrigante.

► Inzaghi saprà scegliere bene?

L’abbondanza è sempre meglio dell’emergenza, ma impone più decisioni. Sotto Lotito, Simone non aveva mai la coperta lunga e, anche all’Inter, è sempre rimasto dogmaticam­ente fedele alle sue idee di gioco. Se fino a ieri, tutto sommato, doveva solo impugnare la cloche per fare andare su e giù l’aereo, ora ha un sofisticat­o cruscotto pieno di pulsanti che possono attivare un’ampia serie di funzioni. A seconda dell’avversario, del calendario e del turnover, Inzaghi può presentare un’Inter con doppio incursore (Barella-Frattesi), con doppio palleggiat­ore ( Calhanoglu­Mkhitaryan), con una mezzala trequartis­ta (Samardzic), con esterni tattici (Cuadrado) o di spinta (Dumfries). Il cruscotto dell’Inter è ricco di opzioni come nessun’altra squadra, ma aumenta il rischio di sbagliare bottone. Simone è cresciuto molto profession­almente. Aver convertito una crisi da esonero in una finale di Champions è stato un capolavoro personale. Quest’anno dovrà fare un ulteriore passo avanti dimostrand­o di saper gestire un’abbondanza che non ha mai avuto e di saper variare, come non ha mai fatto. L’Inter di quest’anno dipenderà ancora di più dal suo allenatore.

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