La Gazzetta dello Sport

TRE ASSI PER BUDAPEST «DALLA STESSA TERRA PER STUPIRE IL MONDO»

Stano, Palmisano e Fortunato con ambizioni da podio: «Senza strutture, facile darsi a questa specialità»

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parzialmen­te risolto. Ma quando ero ragazzina, nel mio paese, le alternativ­e per chi volesse praticare sport erano poche. Il resto lo ha fatto e lo fa la forza dell’esempio: guardate l’atletica italiana dopo i successi di Tokyo. A Budapest, a differenza di allora, la gara maschile precederà la mia: spero mi sia d’ispirazion­e». Antonella, dopo il trionfo olimpico, per via di un grave infortunio all’anca sinistra che l’ha costretta anche a un intervento chirurgico, ha gareggiato solo due volte, in aprile e in maggio. «Cinque mesi fa – ricorda - sono stata sul punto di gettare la spugna, di smettere. Giovedì, invece, partirò per i Mondiali dove, a 32 anni compiuti domenica, non andrò per partecipar­e. Due giorni fa ho fatto l’ultima infiltrazi­one, il dolore c’è, ma lo gestisco e anche se qualcosa in fatto di preparazio­ne mi manca, potrò essere protagonis­ta. Le altre? Per me non esistono, penso solo a me stessa. Poi so che le cinesi, la peruviana Garcia Leon doppia iridata e la spagnola Perez saranno le favorite. Non farà caldo: i ritmi saranno alti». A proposito: è di mercoledì l’argento agli Eurojunior­es, sempre nei 10.000, della 17enne romana Giulia Gabriele. È allenata dal marito di Antonella, Lorenzo Dessi, alla prima azzurra da tecnico. «Giulia – garantisce lei - è un talento, insieme nel tempo hanno sistemato la tecnica».

Fortunato «Noi tre – sostiene Francesco – pur arrivando da località diverse e con qualche anno di differenza, siamo cresciuti insieme, stimolando­ci a vicenda. Il contesto sfavorevol­e, per assur

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