RICCI RIFERIMENTO DEL NUOVO TORO GIOVENTÙ E QUALITÀ AL SERVIZIO DI JURIC
L’allenatore ha cambiato la squadra, punta su palleggio e tecnica della mediana, meno su fisico e pressing. L’azzurro è il faro
L’alta velocità ha cominciato a rallentare in una serata di gennaio di un anno fa. L’acquisto di Samuele Ricci è stato il primo segnale della trasformazione di un modo di essere e di pensare. “Samu” da Pisa, svezzato a Empoli, ci ha messo nel tempo tanto di suo, aggiungendo pure quattro-cinque chili su un telaio fatto per sprigionare talento: ha preso il Toro per mano e lo ha pilotato verso una rivoluzione dolce e gentile. Ora è pronto al confronto con le luci di San Siro. Nel gennaio 2023, con l’innesto di Ilic, il progetto aveva intrapreso la strada dell’alta qualità. Ricci e Ilic formano il duo che Juric ha ribattezzato «la coppia da calcio champagne»: hanno accompagnato i granata in una nuova dimensione.
Metamorfosi Da quel giorno, il cammino del Toro è stato costellato di un palleggio fluido che ha sostituito la verticalità irruente del primo anno di Juric. Del pressing asfissiante degli inizi ne sono rimaste delle tracce, i principi costitutivi, ma è diventato tutto più armonico e ragionato, complice l’inserimento di Vlasic. Il furore, che era il tratto distintivo del Toro del primo anno, ha lasciato il passo alla tecnica. Ed è stata la conseguenza di un reparto di centrocampo arricchito da una dose di fantasia di alta nobilità. Da un anno, il Toro ha fatto il salto: da squadra dal gioco fisico a progetto dai contenuti tecnici. Alla fine, anche Juric ha plasmato le proprie convinzioni grazie ai diamanti che ha tra le mani. Se nel 2021-22 i granata sono stati la prima squadra in Europa per efficacia del pressing offensivo, dalla seconda parte dello scorso campionato la metamorfosi si è completata: il Toro è stata tra le squadre con la più alta percentuale di possesso nella metà campo avversaria, con una media molto alta di occasioni create. Ricci vi ha messo molto più dello zampino, ha scavato in profondità.
Bellezza Samu è la garanzia di una bellezza apprezzata nel Toro fino al saluto dell’ultima Serie A. La bellezza del suo gioco è diventato l’elemento qualificante di un progetto, da ritrovare dopo il pomeriggio soffocato nel torrido caldo del debutto con il Cagliari. «Dobbiamo fare subito bene e meglio della prima giornata», Juric imposta le coordinate verso Milano. Palleggio, classe, talento e qualità: sono i quattro principi intorno ai quali Ricci costruirà la notte sul palcoscenico del Meazza per provare a superare un esame sempre duro e motivante. «A centrocampo abbiamo giocatori di palleggio e tecnica, motivo per cui abbiamo cambiato il modo di giocare sacrificando il pressing e il recupero delle seconde palle, i tratti del mio primo anno al Toro», racconta Juric. Una vocazione che, all’alba della avventura, è stata rafforzata dall’arrivo di Tameze, dal recupero di Linetty, dagli acquisti di Bellanova e Lazaro, esterni dal buon tasso tecnico. E sublimata in avanti dalla predisposizione di Sanabria a un gioco più di fioretto e meno di sciabola.
In crescita Accanto a Ricci e Ilic, si può infilare la variabile Vlasic. Non solo per le sue attitudini tattiche, anche per i compiti che Juric potrà assegnargli di fronte al Milan. A Vlasic potrà essere chiesto di seguire a uomo il costruttore di gioco rossonero (Krunic?), e di conseguenza potrebbe comporre una dinamica linea di centrocampo che si riformulerebbe a tre. Ovviamente, la fonte della bellezza sarà Ricci. «Mi è piaciuto col Cagliari - dice Juric -, è arrivato per ultimo in ritiro ma sta crescendo bene. Come voglio io. Sarà una serata interessante, perché si confronterà con giocatori di grande livello». La bellezza è fatta per essere sfoggiata nelle grandi notti.
Granata fantasia
Ilic, Bellanova, Lazaro, Sanabria: tutti giocatori che contribuiranno al rinnovamento