Non è arrivato Veiga? Rudi risolve con Jack
L’azzurro si è detto disponibile a provare nuovi ruoli Non solo esterno d’attacco, ma anche mezzala
L’idea cova da tempo in casa Napoli. Giacomo Raspadori che allarga il proprio raggio di azione, arretrando un po’. Sì, perché senza nulla togliere a Rudi Garcia che sta lavorando su questo progetto da mezzala per Raspa, nel dicembre scorso l’idea l’aveva già avuta Luciano Spalletti, altro grande estimatore del bolognese. Un modo per aggiungere altre soluzioni offensive, sfruttando la duttilità di questo attaccante, capace di giocare un po’ in tutte le posizioni. L’esperimento dell’allenatore toscano allora non andò oltre alcune amichevoli nel ritiro turco di metà stagione, anche perché poi alla ripresa della stagione le esigenze erano altre e a febbraio un infortunio condizionò la stagione di Giacomo, che comunque è stato bravo poi a riprendersi nel finale ed essere protagonista - contro la Juve - di uno dei gol più belli e più importanti nella corsa allo scudetto.
Disponibilità Di sicuro oggi Garcia, come ieri Spalletti, ha trovato il massimo della disponibilità di un attaccante completo e intelligente. Sempre pronto a mettersi discussione. Certo, Raspadori ha sempre sottolineato di «preferire restare centrale, più vicino alla porta», ma sempre aggiungendo di mettersi a disposizione dell’allenatore. Che ora sta pensando di plasmarsi in casa un altro rinforzo a centrocampo, visto com’è finita la trattativa su Gabri Veiga. Quasi se lo sentisse, nella conferenza stampa della vigilia di Frosinone, Garcia diede un’unica certezza: «Raspadori sarà titolare, lì davanti o da mezzala ci sarà». Del resto, in spirito aziendalista - e non è un’accezione negativa del termine - l’allenatore cerca di valorizzare il capitale umano che ha a disposizione. E Raspadori è stato l’investimento italiano più costoso dell’era De Laurentiis e dopo un primo anno discreto si aspetta la consacrazione di questo talentuoso classe 2000. E senza paragoni antipatici, l’interpretazione che può dare Giacomo del ruolo di interno di centrocampo può somigliare, dal punto di vista dell’atteggiamento tattico, al modo in cui si muove il galiziano Veiga: in maniera decisamente verticale, pronto alla triangolazione con i compagni del reparto offensivo. Vedremo se e quando Giacomo avrà questa opportunità. Anche perché quel magnifico tridente che il Napoli schiera in mezzo - Anguissa-Lobotka-Zielinski - è così ben assortito e virtuoso che “toccarlo” appare quasi delittuoso. Insomma una volta in più il Napoli basa la sua forza sulla splendida campagna acquisti di un anno fa. Quando arrivarono contemporaneamente - in ordine di apparizione - Kvaratskhelia, Kim, Simeone e proprio Raspadori. Spettatore interessato della crescita del bolognese c’è anche il neo commissario tecnico Spalletti, che a Coverciano ha altre esigenze. Sì perché in mancanza di un centravanti di “peso”, magari Giacomo gli serve più avanti.