La Gazzetta dello Sport

Devi continuare a fare il Sinner come in tutto il torneo E punta forte sul servizio

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Gli auguri non si fanno, portano male, ma un in bocca al lupo sì. Cos’altro ti possiamo chiedere? Giocare meglio di così non si può, per tutta la settimana hai mostrato il miglior tennis e hai battuto tutti, ti manca solo l’ultimo ostacolo e siamo a posto. Contro Medvedev mi hai proprio impression­ato, dopo aver perso il secondo set hai capito subito di dover pensare a una tattica completame­nte diversa e l’hai messa in pratica, evitando di continuare a scambiare tanto da fondo campo. Infatti gli hai dato 6-1. Non perché il russo sia calato, ma perché non è più riuscito a giocare il suo tennis preferito. Si fa proprio così, cercare di imporre il tennis che all’avversario non piace: lo hai insegnato a tutti. Adesso ne resta una sola da vincere e non ho consigli da darti, hai già dei bravi tecnici intorno a farlo. Ma una cosa voglio dirla: la finale si vince giocando bene e servendo meglio. Qui conta tanto il servizio, il campo di Torino è ancora più veloce dell’erba. Per questo è meglio evitare il gioco di recupero, prova piuttosto a entrare in campo e a cercare i vincenti. Non restare in attesa, mi raccomando. Devi fare il “Sinner” come hai fatto in questi giorni, sempre tranquillo, sereno, determinat­o, mai una volta che sia trapelata l’ansia, o che tu abbia perso la concentraz­ione. Continua così e niente drammi se dovesse arrivare una sconfitta, queste partite si possono anche perdere. Ah, un favore: conserva la maturità dimostrata anche per la prossima settimana, ci saranno le finali di quel torneo che non riesco a chiamare Davis e contro l’Olanda dobbiamo assolutame­nte vincere i due singolari, perché in doppio sulla carta siamo sfavoriti. Superato il primo scoglio, dovremmo trovare la Serbia, e quindi Djokovic. Ti dice niente? Batterlo di nuovo si può. Con il numero uno al mondo te la sei giocata alla pari.

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