Barella: «È vietato fare calcoli Pronto pure a battere un rigore»
Non c’è tempo per la stanchezza. Anche se Nicolò Barella ha già scollinato ampiamente la soglia dei mille minuti giocati in stagione: 16 partite su 16 con l’Inter fra campionato e Champions (13 da titolare), cinque su cinque con la Nazionale di Spalletti, e tutte dall’inizio. «Ma per gare così importanti trovi energie che non immagini neanche di avere». Non gli è mancato da fare in campo: semmai gli manca il gol, ancora zero anche con l’Italia, e sì che con 8 gol, assieme a Berardi, è il miglior marcatore azzurro di quelli oggi a disposizione di Spalletti. Per dire di carenze offensive note, che però Barella ha fiducia possano essere risolte presto: «Il gruppo sta dimostrando grande disponibilità ad immagazzinare novità: penso si stia vedendo. Inseguiamo un calcio molto propositivo, lo dicono anche i due gol presi contro la Macedonia. Ma è stata indicativa anche la reazione che ha portato al 5-2: per noi una grande iniezione di fiducia».
Senza calcoli Di quel 5-2 non ha firmato gol, ma due assist: al di là dei numeri, una prestazione “totale”, il segno che Barella è arrivato a questo punto della stagione, e a queste due sfide decisive, al top della condizione. Alla faccia della stanchezza, appunto. Servirà per aggredire subito la partita: con giudizio ma senza calcoli, quelli saranno eventualmente per il “dopo”. «Due risultati su tre per noi, ma giocheremo subito per vincere la partita e non ritrovarci in situazioni scomode. Dunque: provare a chiuderla subito, per poterla gestire con il risultato migliore per noi; evitare di ritrovarci a inseguire qualcosa. La partita di San Siro ha detto che se gestiamo noi la palla, loro fanno più fatica». E se ci sarà un rigore? «Deciderà il mister chi dovrà tirare: io sarei pronto, ma ci sono rigoristi più abituati di me. L’errore di Jorginho? Di sicuro non ha bisogno delle nostre coccole».