La Gazzetta dello Sport

LA MIA UCRAINA (E LA MIA ITALIA)

L’ex attaccante: «Il pass per l’Europeo regalerebb­e un momento di orgoglio a un popolo che continua a soffrire»

- di Alessandra Bocci

«QUALIFICAR­SI VUOL DIRE DARE GIOIA A UN POPOLO E NON CI ACCONTENTI­AMO»

Ucraina-Italia sarà sempre un derby per lui. Ne ha vissuto uno importante da giocatore, al Mondiale del 2006. Non andò bene, ma per l’Ucraina fu lo stesso un successo: era il primo grande torneo e Andriy Shevchenko aveva praticamen­te trascinato la sua squadra fino ai quarti di finale. Sheva in Ucraina non è soltanto un ex calciatore o l’ex ct. Ha chiuso la carriera in nazionale in modo trionfale con l’Europeo in casa nel 2012, l’ha guidata dalla panchina con successo. «E’ un simbolo, oltre ad essere un’icona del calcio», dice Elina Svitolina, la tennista che ultimament­e, come la schermitri­ce Olga Kharlan, ha fatto parlare di sé non soltanto per i risultati sportivi, ma anche per le posizioni nette sulla guerra. Molti atleti apprezzano la voglia dell’ex milanista di mettere la sua visibilità al servizio di un Paese che attraversa un periodo buio. Andriy Shevchenko è da un paio di mesi consiglier­e personale del presidente ucraino Zelensky: il calcio non è più il centro esclusivo delle sue giornate, ma la gioia di seguire i match della nazionale (e quando può quelli del suo Milan) resta intatta. Sempre in giro per il mondo come un diplomatic­o, sempre al fianco dell’Ucraina, Andriy sarà anche stasera in tribuna a Leverkusen, per una partita decisiva. D’altra parte, lo aveva pronostica­to alla vigilia della gara d’andata: «La prossima sarà molto più importante».

► E la prossima è qui, Sheva, e vale la qualificaz­ione all’’Europeo senza passare dai playoff. Che cosa significhe­rebbe per l’Ucraina qualificar­si?

Sul c.t. Rebrov ha fatto un ottimo lavoro in una situazione molto complicata

Sui talenti La squadra è giovane, abbiamo giocatori validi come Mudryk, Sudakov e Tsygankov

«È una partita importanti­ssima, anzi, molto più di una partita per tutti noi. Nonostante la guerra, nonostante la necessità di giocare in trasferta e con tutte le difficoltà che abbiamo dentro al Paese, la squadra è ancora in corsa e in buona posizione. Naturalmen­te c’è stato un cambio generazion­ale, abbiamo giocatori validi come Mudryk, Sudakov e Tsyngakov. Rebrov ha fatto un ottimo lavoro in una situazione complicata. Ha portato una filosofia sua e la squadra si è rigenerata. Arrivati a questo punto non abbiamo niente da perdere, ma non per questo ci vogliamo accontenta­re».

► Da c.t. degli ultimi Europei, quale eredità pensa di aver lasciato?

«Sono orgoglioso del progetto e di come è stato portato avanti per cinque anni e mezzo. Nel 2021 abbiamo giocato buone partite e in generale il nostro torneo è stato ottimo da un punto di vista tecnico e pieno di emozioni. Spero che Rebrov possa fare un’esperienza simile con i suoi ragazzi e ottenere risultati anche migliori».

► È sempre presente al fianco della squadra...

«Io sono sempre accanto a loro e do il massimo supporto. Lo faccio per il calcio e per il mio popolo. Credo che lo sport in generale e il pallone in particolar­e possano veicolare i messaggi giusti e aiutare la gente in un momento così difficile».

Quanto pesa giocare una partita decisiva come questa lontano da casa?

«Tantissimo, ma mi aspetto uno stadio pieno. Ci sono tanti ucraini in Germania e anche negli altri Paesi nei quali abbiamo giocato. Anche a San Siro avete visto i nostri tifosi. La nazionale è seguita dappertutt­o, è un simbolo che ci unisce. I calciatori lo sanno e vanno in campo anche per i nostri soldati che sono al fronte. Faremo di tutto per farci valere anche contro una squadra forte come l’Italia. Giocare in una situazione di emergenza che purtroppo si prolunga è difficile, ma ti dà anche una forza in più».

► L’Italia è un Paese in cui lei si sente sempre a casa. Non le fa strano giocare proprio contro l’Italia una partita da dentro o fuori?

«Nello sport succede, mi è capitato da giocatore e mi capita adesso da tifoso. Ma in questo caso la situazione è ancora più speciale, perché per noi i successi sportivi in questo momento valgono di più. La qualificaz­ione regalerebb­e un momento di orgoglio e di felicità a un popolo che ha sofferto tanto e continua a soffrire».

► Chi deve temere l’Italia?

«Come dicevo l’Ucraina è una squadra giovane, gli elementi di valore sono tanti, insieme a Mudryk e Sudakov abbiamo altri talenti. C’è un buon mix fra giovani e calciatori più esperti, già abituati alla concorrenz­a in campo europeo».

► Qual è il giocatore italiano che teme di più?

«Io temo più che i singoli la squadra nel suo complesso. E anche per Luciano Spalletti le motivazion­i sono tante. Stimo tanto Luciano, è un allenatore bravissimo, uno dei migliori, e vorrà certamente riportare l’Italia in alto dopo la delusione dell’esclusione dal Mondiale. Il gruppo azzurro è forte mentalment­e e ha giocatori di qualità. Non ci regalerann­o niente perché la qualificaz­ione conta tantissimo anche per loro, ma noi siamo pronti a batterci Perché questa non è una partita come le altre». Anche per Sheva, e stavolta non soltanto perché di là c’è la sua Italia.

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Su Spalletti Lo stimo, è un allenatore bravissimo, uno dei migliori, e avrà grandi motivazion­i
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 ?? ?? Campione Andriy Shevchenko con la maglia dell’Ucraina e con quella del Milan. Oggi è consiglier­e personale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Campione Andriy Shevchenko con la maglia dell’Ucraina e con quella del Milan. Oggi è consiglier­e personale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky

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