La Gazzetta dello Sport

Rebrov all’assalto con Mudryk e tifo «Giocheremo pure per i nostri soldati»

Il c.t. ucraino: «Faremo noi la partita, vogliamo regalare emozioni positive alla nostra gente»

- di Fabio Licari INVIATO A LEVERKUSEN

Leverkusen, Ucraina. Il c.t. Sergej Rebrov non ha dubbi che la sua squadra giocherà in casa anche qui in Germania, nello stadio del Bayer, come quando “ospita” gli avversari in Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca. Una nazionale itinerante. A Kiev, Odessa e Donetsk per ora non si può. «Lo stadio sarà pieno e tutti faranno il tifo per noi. Contiamo anche su questo. Sono sicuro che la partita dovre

mo farla noi. Ci regoleremo anche in base al loro atteggiame­nto, ma loro potrebbero aspettare e giocare in contropied­e».

Solo vincere La classifica del gruppo C non lascia scampo all’Ucraina: si va all’Europeo soltanto battendo gli azzurri. Altrimenti saranno i nipotini di Sheva a infilarsi nel tunnel di un playoff, quello della Serie B, sfidando in semifinale probabilme­nte Israele, e poi in finale la vincente di Bosnia-Finlandia, tutte nazionali alla portata. Nel suo breve ciclo di sette partite, Rebrov ha sconfitto Nord Macedonia e Malta, pareggiato con Germania e Inghilterr­a, e perso soltanto con l’Italia, a San Siro, dove la distanza tra le due nazionali è parsa però molto più ampia di quanto dica la classifica, 13 punti a testa. Rebrov ha studiato il 5-2 alla Nord Macedonia: «L’Italia sa disimpegna­rsi bene, è una squadra intensa e con alcuni titolari che saranno una minaccia». Squadra per indole attendista, chiusa negli ultimi venti metri, pronta a ripartire veloce e tecnica, l’Ucraina dovrà forse un po’ snaturarsi. Fondamenta­le la coppia di registi centrali del 4-2-3-1, Stepanenko più geometrico e spesso difensivo, Zinchenko con le incursioni da laterale nel Dna. Ma la forza è nei trequartis­ti d’attacco, la freccia Mudryk, il “10” (di ruolo) Sudakov, l’infaticabi­le Tsygankov. «Stiamo vivendo un momento difficile – conclude Rebrov – e vogliamo regalare emozioni positive alla nostra gente. Le partite della nazionale possono aiutare i nostri ragazzi, i nostri soldati. Ma non abbiamo bisogno di motivazion­i extra per una partita così».

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EPA Pericolo Mikhaylo Mudryk, 22 anni, ala dell’Ucraina e del Chelsea

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