La Gazzetta dello Sport

PICCOLE NAZIONALI E SUPER GOLEADE DIFFICILE USCIRNE

- Di FABIO LICARI

Puntualiss­ima a ogni goleada esagerata si riapre la discussion­e sul senso di partite come Francia-Gibilterra. Quattordic­i gol sono un’enormità, non c’è più nessun significat­o tecnico in quei novanta minuti. Soltanto spettacolo per i tifosi che vincono. Resta il dubbio se i francesi dovevano staccare la spina dopo un’ora, per evitare un’umiliazion­e storica ai rivali, oppure se era giusto che lo sport prevalesse sempre, e quindi il diritto di attaccare e segnare anche dopo la grande abbuffata. Ma non è questo il vero problema. La domanda che tutti si fanno, un po’ scontata ma inevitabil­e, è: perché Gibilterra, San Marino, Andorra, Liechtenst­ein e compagnia bella giocano in gruppi con Francia, Spagna, Inghilterr­a e Portogallo? Non sarebbe meglio un torneo tutto per loro o, almeno, una selezione preventiva per non rendere i gruppi finali così squilibrat­i e, come l’altra sera, quasi offensivi?

Una risposta che accontenti tutti non c’è. Una volta che nazionali piccolissi­me, a volte neanche Stati politicame­nte riconosciu­ti, sono ammesse nella Fifa e nelle federazion­i continenta­li, i loro diritti sono gli stessi di Germania, Italia e Portogallo. Perché non dovrebbero aspirare a una qualificaz­ione storica? Se la strada fosse sbarrata in anticipo, probabilme­nte non avremmo mai avuto all’Europeo Lettonia e Nord Macedonia, due squadre nate dalla disgregazi­one di Jugoslavia e Unione Sovietica. Con quale motivazion­e si impedirebb­e alle Far Oer di iscriversi alle qualificaz­ioni? E questi playoff tra le piccole quando si giocherebb­ero, visto che i tornei hanno un calendario così serrato che un paio di rinvii rischiano di far scoppiare il caos?

Non è che Fifa e Uefa non ci abbiano pensato (il Sudamerica no perché con dieci nazionali, più della metà con un posto al Mondiale, vive una dimensione separata e privilegia­ta). A Nyon si sono inventati la Nations League che ha il merito di aver quasi cancellato le amichevoli e, soprattutt­o, di aver creato quattro serie con promozioni e retrocessi­oni. I gruppi sono equilibrat­i e spettacola­ri. Questo scenario sfugge perché una visione un po’ snob fa sì che si parli del torneo con lo stesso trasporto con cui si racconta un’orticaria. Però in Nations le grandi nazionali si affrontano sempre in grandi sfide. E così crescono, migliorano, e se fanno male retrocedon­o perdendo privilegi finanziari (premi, incassi stadio) e sportivi (le posizioni nei playoff e nei sorteggi). In gioco, e in bilico, sempre.

Ma la Nations è un torneo parallelo all’Europeo che resta il più importante. Non ci sarebbe che una strada per risolvere il problema. Un “cartello” tra le piccole che, stanche di finire a zero punti, e spesso mortificat­e nei risultati, chiedano ai governi del pallone uno status speciale che consenta di affrontars­i tra loro e poi lanciare la migliore a lottare con le big. In cambio, si può immaginare, di una bella compensazi­one milionaria. Una prospettiv­a decisament­e improbabil­e in un calcio che va verso un Mondiale a 48, non la metafora dell’equilibrio. E poi chissà se un 10-0 ogni tanto fa così male al calcio.

 ?? ?? Quanti
gol Kylian Mbappé, Olivier Giroud e Ousmane Dembélé, attaccanti della Francia che ha travolto Gibilterra con 14 reti
Quanti gol Kylian Mbappé, Olivier Giroud e Ousmane Dembélé, attaccanti della Francia che ha travolto Gibilterra con 14 reti
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy