La Gazzetta dello Sport

Stavolta urla Martin «È una vergogna che sia andata così»

Lo spagnolo tuona contro la Michelin: «Ho rischiato di cadere in ogni curva»

- p.i.

Dire che è arrabbiato, furioso, è poco. E come in passato hanno fatto Francesco Bagnaia, Fabio Quartararo o Maverick Viñales (che ai tempi della Yamaha aveva ricevuto delle lettere pesantissi­me da parte della Michelin che gli vietavano di parlare male del Bibendum), questa volta è Jorge Martin a scagliarsi duramente contro il costruttor­e francese con parole che, probabilme­nte, costeranno anche a lui una lettera di diffida. «È una vergogna» sibila pieno di frustrazio­ne, prima di andare ad analizzare la sua domenica più disgraziat­a da quando corre in MotoGP. «La gomma non andava, non ho potuto fare molto – racconta il pilota della Pramac –. Sono l’unico che al via ha pattinato, ho provato a stare calmo ma non c’era nulla da fare. Sembrava che avessi una gomma di 40 giri invece che nuova. Ho cercato di gestire un po’ la situazione, ma mi sentivo come se dovessi cadere in ogni curva con il posteriore. E dopo tre giri ho capito che sarebbe stato impossibil­e ripetere la Sprint. Diggia e Pecco sono stati bravi, ma non mi sento come se mi avessero battuto in pista, quello che è successo è molto strano».

Fa male Il tempo di un respiro e Martin affonda ancora di più il colpo. «Per me è una vergogna che il campionato si decida così. Non dico che avrei vinto io, ma da arrivare alla gara di Valencia con 7 punti da recuperare a 21 per una gomma difettosa, fa male. Perché questo Mondiale me lo sto meritando come se lo sta meritando Pecco, invece oggi ne abbiamo persa una bella parte e così è tosta. Spero di poter lottare ancora per il campionato in futuro, ma questa è una sconfitta pesante, perché è davvero difficile vincere il Mondiale adesso. Ad un certo punto mi sono messo a ridere, perché non è che mi abbiano battuto in pista. Con le stesse condizioni, sarei riuscito a batterli». Ha una faccia così triste e quasi disperata, Martin, che viene quasi voglia di abbracciar­lo. «Anche Pecco sabato si è lamentato, ma lui girava 3 decimi più lento, io di un secondo (se in gara Bagnaia solo negli ultimi quattro due giri ha girato sull’1’54” e Diggia solo negli ultimi due, Martin solo per 4 volte ha girato in 1’53”, per un distacco di 14” dal vincitore; ndr) ed è strano che sia successo qui quando siamo vicini alla fine. Non dico che in Michelin lo abbiano fatto di proposito, ma devono fare uno step, perché non va bene che alcune gomme funzionino e altre no».

Qui Michelin Il suo capotecnic­o, Daniele Romagnoli prova ad abbassare i toni: «Ci sarà tempo per analizzare, ma è chiaro come la gomma non funzionass­e già in partenza — dice ai microfoni di Sky —. Non ce l’aspettavam­o, immaginand­o anche una gara di gruppo eravamo anche partiti con una pressione più bassa. La gomma non funzionava e questo ha pregiudica­to anche l’anteriore, perché dovendo frenare forte per recuperare l’ha messo in crisi», Quanto alla Michelin, per ora la reazione è affidata al responsabi­le del racing Piero Taramasso: «Stiamo ancora analizzand­o i dati. Quello che possiamo dire in questa fase è che il suo pneumatico è arrivato qui subito dopo essere stato prodotto, che non era stato usato o riscaldato in nessun’altra occasione prima di essere utilizzato per la gara».

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Mondiale sudato Jorge Martin, 25 anni e (in basso) Francesco Bagnaia, 26

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