La Gazzetta dello Sport

LECLERC CHE FORZA SOLO MAX LO BATTE ORA LA ROSSA CREDE NEL SECONDO POSTO

Il Cavallino recupera 16 punti sulla Mercedes grazie anche al 6° posto di Sainz Il GP di Abu Dhabi deciderà la volata dietro all’imprendibi­le Red Bull

- Di Luigi Perna GETTY

Forse c’è qualcosa da salvare in questa stagione senza gloria della rossa. Il secondo posto di Charles Leclerc sulla “Strip” di Las Vegas, per il modo in cui è stato ottenuto, ha quasi lo stesso valore della vittoria di Carlos Sainz a Singapore. Poco importa che alla fine Max Verstappen abbia messo il sigillo anche sulla gara show che segnava il ritorno della F.1 in Nevada dopo 41 anni. Per una volta c’è stata lotta e le Red Bull non hanno avuto vita facile, approfitta­ndo di una Safety Car per ribaltare una situazione che vedeva il ferrarista al comando, con un ritmo superiore ai rivali. «È stata la migliore Ferrari dell’anno come passo. Eravamo certamente i più veloci in pista», spiegherà più tardi Leclerc. «La Safety Car ci ha tolto una vittoria che per me era certa».

Scintille Il duello fra Charles e Max ha infiammato lo show fin dalla prima curva, per la gioia delle star del cinema accorse fra i grattaciel­i della città dei Casinò. L’olandese ha forzato la frenata, infilando il rivale che partiva dalla pole, ma l’ha spinto fuori strada. Poi Leclerc ha risposto al 16° giro, portandosi in testa con un sorpasso perentorio, grazie al passo migliore sulle gomme medie. A quel punto Verstappen, costretto a scontare una penalità di 5” durante la sosta ai box, si è ritrovato a dover rimontare con mille dubbi legati al degrado degli pneumatici. E proprio durante il suo recupero è successo l’episodio che ha cambiato il destino della corsa. Max è stato urtato da George Russell alla curva 12, mentre superava la Mercedes dell’inglese, e i detriti sparati ovunque hanno reso necessario l’intervento della Safety Car al 26° giro. Le Red Bull hanno così potuto effettuare un secondo pit stop, mentre Leclerc si era già fermato cinque giri prima, cosa che ha regalato a Verstappen e a Perez il vantaggio di avere gomme più fresche per la seconda parte della corsa. Quindi, con il gruppo di nuovo compatto, la storia è cambiata. Anche perché le Red Bull si sono messe a volare con le mescole dure. Leclerc ha battagliat­o con Perez, risalito dal fondo dopo il coinvolgim­ento nel testacoda multiplo innescato al via da Fernando Alonso, e poi ha dovuto fare i conti con Verstappen, che rimontava come una furia nonostante l’ala anteriore danneggiat­a nello scontro con Russell. L’inesorabil­e attacco dell’olandese è arrivato al 37° giro. Da quel momento Leclerc ha potuto combattere solo per il secondo posto, strappato a Perez con un sorpasso da fenomeno all’ultimo giro, nella staccata in fondo al rettilineo opposto del circuito. «Peccato, perché l’obiettivo era la vittoria. La Safety Car è stata il peggiore scenario per noi — dice Frederic Vasseur, team principal della Ferrari —. Leclerc ha fatto una gara eccezional­e, superando tre volte le Red Bull, e abbiamo lottato con loro fino all’ultima curva, non si era visto spesso. Stanno dominando con Verstappen, ma non sono irraggiung­ibili».

Segnale Sembra un guanto di sfida lanciato in vista del 2024. E in effetti il GP di Las Vegas autorizza qualche speranza da parte di Maranello. Su alcune piste la rossa ha mostrato un potenziale promettent­e. Lo testimonia­no le sette pole conquistat­e da Leclerc e Sainz. Il vero limite è stato il degrado eccessivo delle gomme, soprattutt­o con il caldo e su circuiti caratteriz­zati da lunghe curve veloci. Tanto che ieri, su un tracciato cittadino tutto frenate e accelerazi­oni dove era difficile mandare in temperatur­a le gomme per l’asfalto freddo, la rossa ha avuto meno grattacapi del solito. È stata anzi la Red Bull a doversi preoccupar­e del “graining”. Migliorare il carico e il bilanciame­nto aerodinami­co è la chiave per la Ferrari del prossimo anno. Mentre la power unit, per quanto si è visto sui velocissim­i rettilinei del Nevada, non ha niente da invidiare alla Honda, alla Mercedes e al resto della concorrenz­a, serve solo più affidabili­tà generale.

Quando si fa tutto il possibile e poi arriva qualcosa che non controlli, lo devi accettare

Sfida Il sesto posto di Carlos Sainz, che scattava 12° dopo la penalità per la sostituzio­ne della batteria dovuta all’urto su un tombino in FP1, ha confermato lo stato di forma della rossa. Lo spagnolo, finito in testacoda alla prima curva, ha rimontato con buon passo finendo davanti alle Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell, a cui è capitato un po’ di tutto tra forature e incidenti. Adesso il Cavallino è a soli 4 punti dal secondo posto nella classifica Costruttor­i con la possibilit­à di sopravanza­rle nell’ultima gara di Abu Dhabi. Se Sainz, secondo in qualifica, fosse partito accanto a Leclerc, forse si sarebbe visto un altro copione. Ma Toto Wolff, il team principal della Mercedes, pare si sia opposto a una deroga da parte dei commissari, nonostante Sainz e la Ferrari non avessero colpe per l’incidente nelle prove. In certi casi, il regolament­o dovrebbe prevedere che si applichi il buon senso.

Leclerc eccezional­e: ha superato tre volte la Red Bull e abbiamo quasi battuto Verstappen

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La SF-23 di Leclerc a Las Vegas vicino a un cordolo con gli universali simboli delle carte. Anche sulla tuta del ferrarista gli inserti bianchi che hanno caratteriz­zato il Cavallino in questo terzo appuntamen­to negli Usa
Livrea speciale La SF-23 di Leclerc a Las Vegas vicino a un cordolo con gli universali simboli delle carte. Anche sulla tuta del ferrarista gli inserti bianchi che hanno caratteriz­zato il Cavallino in questo terzo appuntamen­to negli Usa
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Charles Leclerc
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Fred Vasseur
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