La Gazzetta dello Sport

«Bene tutta la difesa Ma ora non pensiamo di essere fenomeni Investire sui giovani»

«In mezzo ce la siamo cavata abbastanza. Frattesi recupera e aggredisce, deve solo interpreta­re meglio alcune situazioni»

- di Andrea Schianchi

«E’andata e va bene così. Siamo all’Europeo, il risultato che volevamo. Però adesso non commettiam­o gli errori del passato, non pensiamo di essere diventati dei fenomeni perché altrimenti ci ritroviamo a terra». Arrigo Sacchi ha seguito con apprension­e la sfida dell’Italia, ha gioito per il pareggio contro l’Ucraina che vale la qualificaz­ione e ora chiede che ci sia uno scatto in avanti, un progresso, un chiaro segnale di migliorame­nto.

► Come giudica la prova degli azzurri?

«Hanno dato tutto e a me, date le condizioni, questo basta. Aggiungo che, se avessimo perso, cosa che non meritavamo, non si sarebbero potute dare colpe a questo gruppo di giocatori e all’allenatore. Spalletti è arrivato da poco, lasciamolo lavorare. Anche lui deve imparare a conoscere l’ambiente e i calciatori».

► Da sottolinea­re la prestazion­e del reparto difensivo. Che ne pensa?

«Mi sono piaciuti tutti e quattro. Bene i due terzini. Di Lorenzo sempre attento, Di Marco molto propositiv­o perché ha svolto il doppio compito di difensore e di centrocamp­ista. La coppia centrale ha funzionato e faccio gli applausi a Bongiorno che, dopo un inizio un po’ complicato, si è ripreso e ha disputato un’ottima partita. Dimenticav­o: sicuro anche Donnarumma, che ha compiuto alcuni interventi importanti».

► Anche i centrocamp­isti hanno retto, hanno creato e hanno contrastat­o con efficacia.

«Direi che lì in mezzo ce la siamo cavata abbastanza bene. Forse in alcune circostanz­e siamo stati un po’ confusiona­ri, ma queste sono partite molto difficili, soprattutt­o a livello mentale, e non sempre si riesce a mantenere la necessaria lucidità. Nel primo abbiamo avuto diverse opportunit­à per passare in vantaggio. La più clamorosa è stata quella di Frattesi, peccato che non abbia fatto il colpo sotto altrimenti sarebbe stato gol».

► A proposito di Frattesi: a tratti ha fatto l’attaccante.

«E’ un ragazzo che ha forza fisica e mette le energia al servizio della squadra. Recupera e aggredisce.

Deve migliorare nell’interpreta­zione delle situazioni di gioco».

► In attacco non sempre siamo stati incisivi. Che ne dice?

«Chiesa è stato molto generoso, avanti e indietro sulla fascia. Raspadori conosce il calcio più di tutti e ogni suo movimento è finalizzat­o alla giocata di tutta la squadra. Forse Zaniolo ha partecipat­o poco, ma adesso godiamoci la qualificaz­ione. Ci penserà poi Spalletti a migliorare questi ragazzi».

► Guai, però, a pensare di essere già arrivati al traguardo.

«Sarebbe un errore imperdonab­ile. Questa qualificaz­ione dev’essere un punto di partenza, non di arrivo. Se vogliamo diventare una nazionale leader c’è bisogna di cambiare parecchie cose, e non sto parlando di questioni tattiche».

► A che cosa si riferisce?

«Siamo indietro rispetto a tutte le principali nazionali d’Europa. L’Italia ha un solo centro tecnico federale, la Francia ne ha sedici. Ci batte persino la Svizzera, che ha tre centri».

► Che cosa si deve fare?

«Dobbiamo avere il coraggio di guardare alle altre realtà e, se possibile, prendere spunto. Nel nostro campionato ci sono troppi stranieri che chiudono gli spazi ai giovani. Bisogna investire sugli allenatori, organizzar­e corsi specializz­ati, formarli. E poi saranno loro a scegliere i giocatori da crescere. La Francia è riuscita ad abbinare scuola e calcio, ed è arrivata lontano. Cerchiamo di seguire quella strada».

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I giocatori azzurri a fine partita festeggian­o la qualificaz­ione a Euro 2024 sotto alla curva dei tifosi italiani
EPA Festa con i tifosi I giocatori azzurri a fine partita festeggian­o la qualificaz­ione a Euro 2024 sotto alla curva dei tifosi italiani

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