Roma, da Smalling a Sanches troppe assenze per volare
Oltre all’inglese e al portoghese, i guai fisici hanno condizionato anche Spinazzola, Pellegrini e Dybala. Il club ha corso rischi, ma i forfeit frenano la volata Champions
Costi elevati Gli ingaggi netti delle cinque stelle giallorosse pesano sulle casse per circa 22 milioni
Nonostante si viva in tempi di social e quindi di opinionisti online in servizio permanente su qualsiasi tema dello scibile umano, i pareri non sono tutti uguali. Ieri sulla «Gazzetta», per spiegare l’avvio faticoso in campionato della Roma, un principe del calcio come Fabio Capello ha detto: «Il club ha fatto delle scommesse su diversi giocatori che hanno un passato di infortuni assai significativo. Diciamo che non sono usciti i “numeri” giusti, perché questa lotteria finora non ha dato i risultati sperati». La classifica, in effetti, dice proprio questo, il che si sposa alla perfezione con un noto concetto di José Mourinho: «A differenza delle altre grandi squadre, non abbiamo dei sostituti che siano al livello dei titolari». Non è un mistero che i dati “storici” degli infortuni di cinque giocatori che, sulla carta, sono un valore aggiunto per i giallorossi, facevano pensare che i rischi non fossero banali. Così, ad esempio, non è un caso che la Roma si sia presentata alla sfida contro l’Inter priva proprio dei giocatori spesso in bilico, cioè Smalling, Spinazzola, Sanches, Pellegrini e Dybala. E allora come fare a non chiedersi: che cosa sarebbe successo – per quella partita e per la stagione – se lo Special One avesse avuto a disposizione tutti i suoi big?
Scommesse costose Tra l’altro, le scommesse di cui parla Capello non sono state affatto a costo zero, visto che al netto pesano sulle casse del club per circa 22 milioni solo per questa stagione. Certo, i paletti posti al mercato dal “financial fair play” della Uefa hahanno senz’altro limitato il raggiogio d’azione della dirigenza, ma d’ad’altra parte quando si gioca d’ad’azzardo, la possibilità di perderere deve essere sempre contemplaplata. Poi, se i cambi siano o menono al livello dei titolari, è questionene affidata all’opinione del club e dedei tifosi. Di sicuro Mourinho, stastante l’assenza di Kumbulla, avravrebbe desiderato avere un altro cencentrale, ma nessuno poteva immamaginare che Smalling, fresco di enentusiastico rinnovo di contratto biebiennale, cominciasse male la stastagione per poi sparire per tre memesi per un problema tendineo al ginocchio. D’altronde, un calciaciatore che domani compirà 34 ananni, non sorprende che comunquque fornisse una affidabilità non tottotale. Discorso analogo per Spinanazzola, che per certi versi ha rinununciato persino alla Nazionale peper curarsi al meglio. A 30 anni, i tantanti infortuni accusati in carrierara hanno lasciato il segno, tant’è ververo che il suo contratto (in scadenza) non sembra essere una priorità. Il problema però, oltre alla sua gestione, è stato anche il fatto che Zalewski ha avuto un avvio di stagione non all’altezza delle aspettative, tanto che Mou ha spesso adattato sulla fascia El Shaarawy o addirittura Celik. Ancora differente è la situazione Dybala. Oltre ai soliti guai muscolari, l’argentino ha accusato anche traumi come lo stiramento del collaterale del ginocchio. Per questo il suo rendimento finora non è stato pari alla scorsa stagione, dove aveva già segnato 7 gol, mentre ora è fermo a quota due. In ogni caso, con lui in campo la media punti della squadra lievita e quindi il rapporto costi-benefici fa pendere sempre la bilancia a suo favore, nonostante abbia compiuto 30 anni.
Sfortuna antica L’eta, invece, non dovrebbe giocare a sfavore né di capitan Pellegrini (27 anni) né di Sanches (26 anni). Eppure, soprattutto per quanto riguarda il portoghese, il passato racconta già di problemi muscolari così ripetuti da correre il rischio di essersi cronicizzati in presenza di partite ravvicinate e alti ritmi di gioco. Ma se Sanches, in prestito, presto potrebbe diventare un ricordo, è ovvio che la situazione di Pellegrini sia diversa. Per questo Lorenzo, anche nel giorno di riposo, ieri era ad allenarsi per tornare domenica, oltre a partecipare (con la Cesar) all’iniziativa del pronto soccorso pediatrico del San Camillo-Forlanini, restaurato anche grazie alla Roma Morale: forse non tutte le scommesse cliniche si vinceranno, ma perderle tutte sarebbe un disastro.