Gavi ko: stagione finita Il calendario è troppo fitto
Durante lo stop dei campionati ci sono stati tanti infortuni in nazionale. Per lo spagnolo rottura del crociato
La beffa
Giocando una gara che non contava, il giovane del Barça si è precluso la presenza all’Europeo
Non c’è risarcimento che tenga. Il danno, grave, ormai è fatto e la stagione finita. Niente più Liga, niente Champions e, paradossalmente, niente Europei, la competizione per cui Gavi era in campo, domenica contro la Georgia. Anche se la Spagna era già qualificata. Insomma, una beffa per il blaugrana, valutato 90 milioni di euro, vittima di una rottura completa del crociato anteriore del ginocchio destro, con interessamento del menisco esterno. Un guaio, non l’unico, in una tornata di partite trasformatasi in ecatombe con infortuni più o meno preoccupanti per i big club: dal Manchester City con Haaland, al Real Madrid, privato di Camavinga e Vinicius Jr, al Psg che deve rinunciare al giovane talento Zaire-Emery. Lista non esaustiva, per un tema che riaccende il dibattito sul calendario, come conferma pure uno studio.
Sipario
Per Gavi, uscito dopo soli 26’ di gioco e un contrasto anomalo, ieri è arrivata la sentenza, confermando le peggiori previsioni che hanno fatto infuriare il club catalano. Cala il sipario stagionale per il 19enne che resterà fermo fino a otto mesi, saltando pure le Olimpiadi. Fino a fine 2023 c’è lo stop del 17enne ZaireEmery. Per lui, distorsione ai legamenti della caviglia destra dopo un fallo subito sabato al debutto con la Francia, già qualificata, e contro la modesta Gibilterra. Luis Enrique dovrà farne a meno nelle gare cruciali di Champions. Camavinga aveva già lasciato i Bleus, dopo la rottura del legamento laterale esterno del ginocchio destro, in allenamento. Il mediano del Real Madrid resterà fuori almeno due mesi. Come il collega di club Vinicius Jr, dopo la rottura del bicipite femorale, con interessamento del tendine della gamba sinistra, dopo la gara con la Colombia. Hanno abbandonato le rispettive nazionali pure il tedesco ter-Stegen (Barcellona, schiena), l’inglese Rashford ( Manchester United, schiena), il camerunese Onana (United, inguine), senza dimenticare lo statunitense della Juventus McKennie e il nerazzurro Bastoni, mandato a casa anzitempo da c.t. Spalletti.
Studio
Meno grave il malanno per Haaland, uscito giovedì con una caviglia malconcia dall’amichevole con le Far Oer. Non proprio la gara dell’anno per la Norvegia non qualificata all’Europeo, verrebbe da dire, come per Gavi. Certo, la Fifa prevede risarcimenti fino a 7,5 milioni di euro a giocatore, ma uno studio dell’ assicuratore britannico Howden, citato dall’Equipe, ricorda che le spese sanitarie dei club nei cinque principali campionati, dopo il Mondiale autunnale in Qatar, sono aumentate del 30%, da 553,6 a 704,8 milioni di euro. L’ indisponibilità media dei giocatori è salita da 11,35 a 19,41 giorni. Gli infortuni muscolari alle cosce sono aumentati del 130%, quelli alle caviglie del 170% e ai polpacci del 200%. Dopo i Mondiale, il 44% dei giocatori sondati si diceva in usura fisica, il 23% in usura mentale, e il 53% più esposti agli infortuni. Insomma, il problema è il calendario sempre più fitto, con partite sempre più lunghe con recuperi fiume. Un problema spesso denunciato dai diretti protagonisti. Anche in panchina. Non solo Guardiola e Ancelotti, ma pure Xavi, allenatore del Barça: «Si pensa più al business che alla salute dei giocatori». Lo diceva ad agosto.