La Gazzetta dello Sport

PECCO PUÒ GESTIRE MARTIN SI GIOCA TUTTO A CASA SUA IL FINALE È APERTO

Bagnaia è forte dei 21 punti di vantaggio, Jorge andrà all’assalto e nelle Sprint vola Il ruolo di pneumatici, circuito e... alleanze

- di Paolo Ianieri

Sarà un finale di Mondiale molto più infuocato di quanto dica la classifica, quei 21 punti che separano Francesco Bagnaia da Jorge Martin e che, tutto sommato, gli permettono un avviciname­nto a Valencia non troppo agitato. Ma dopo quanto successo in Qatar, la grandissim­a gara di Pecco, secondo dietro uno straordina­rio Fabio Di Giannanton­io, e l’altrettant­o grandissim­o disastro di Jorge Martin, tradito da una gomma che sin dal primo metro lo ha obbligato solo a correre per finire, è chiaro che la tensione con cui la Ducati e la Pramac si preparano all’atto finale è altissima.

Classifica Con 37 punti in palio tutto è ancora possibile

Erano 7 dopo la Sprint, con Martin a confermars­i re della gara veloce (8° centro su 18) e Bagnaia solo 5°, in difficoltà a sua volta col rendimento della gomma posteriore e che in un colpo solo aveva dimezzato il vantaggio post Malesia. Sono diventati 21 che, se fino all’anno scorso, con 25 da assegnare a weekend, avrebbero consentito a Pecco di andare a Valencia abbastanza tranquillo (e comunque il torinese tranquillo non lo era neanche 12 mesi fa malgrado i 23 punti su Fabio Quartararo), adesso che ne restano ancora 37 da assegnare lo obbligano a restare cauto e guardingo, contro un Martin che ormai con le spalle al muro non ha nulla da perdere e scenderà in pista senza più fare calcoli di sorta.

Pressione La serenità di Pecco Martinator sarà feroce

No, non quella delle gomme (ne parliamo sotto), ma quella che in questa MotoGP sempre più esasperata a livello di calendario, prestazion­i, aerodinami­ca e gare ravvicinat­e, porta i piloti a correre sempre al limite. Una tensione che ha come conseguenz­a un maggior numero di incidenti (e infortuni), screzi vari, l’incapacità di staccare. Bagnaia, lo abbiamo visto negli ultimi due anni, è uno bravissimo a farsi scivolare di dosso i problemi e a reagire nei momenti più complicati. Dopo la brutta Sprint di sabato, pur arrabbiato continuava a sorridere e, soprattutt­o, bastava guardarlo negli occhi per scorgere una grande serenità. Arma non da poco in questo finale. Da gladiatore mai domo quale è, a Valencia è invece lecito attendersi un Martin cattivo e determinat­o, feroce nel provare a vincere entrambe le gare e poi vedere cosa succede. Comunque vada, il suo lavoro Jorge lo ha fatto – e molto bene – fino in fondo.

Gomme A Valencia vietato avere problemi

È un peccato che in Qatar i due che si giocano il Mondiale si siano visti consegnare dalla Michelin una gomma che non ha consentito loro di sfidarsi alla pari. Visto che non è la prima volta che accade in stagione (ricordate l’incidente di Pecco al via di Barcellona?) e considerat­a la spada di Damocle delle pressioni che aleggia sui piloti (sono 18 quelli pizzicati finora), è chiaro che l’incertezza sulla competitiv­ità dei pneumatici, non potendo esservi certezze assolute, è di quelle logoranti. La speranza è che a Valencia tutto fili liscio per non far perdere totalmente credibilit­à alla MotoGP.

Italia contro Spagna La spinta dei tifosi Le attenzioni dei piloti

Il Ricardo Tormo sarà una bolgia e non è difficile immaginare che il rosso del fan club di Bagnaia faticherà a vedersi tra le migliaia di tifosi che inevitabil­mente spingerann­o Martin. Se Pecco a Valencia ci ha vinto due anni fa, Jorge tra le curve disegnate all’interno dell’anfiteatro di tribune che regalano una panoramica quasi completa sul circuito, è sempre andato fortissimo. Ed è chiaro che il fattore pubblico potrebbe anche giocare un ruolo decisivo in due gare che, oltre che sulla velocità, vivranno sulla tensione nervosa. E poi, è umano che accada, così come i piloti italiani, potendo, daranno una mano a Bagnaia, se non altro evitando manovre pericolose, altrettant­o faranno quelli spagnoli con Martin. Del resto, lo stesso Marc Marquez, che in Qatar gli è finito alle spalle, l’ha ammesso domenica sera: «Non ho lottato con lui alla fine, non mi cambiava la vita e invece per lui quei pochi punti possono essere importanti».

L ’ITALIANO

Gara veloce e GP possono cambiare la classifica Il campione ha l’esperienza dello scorso anno e regge la pressione

LO SPAGNOLO

Martinator sa essere un gladiatore, proverà a vincere sia sabato che domenica. E a Valencia è sempre andato a mille

La gomma dietro non funzionava. Ho rischiato di cadere in ogni curva. Vergogna un titolo deciso così

Non dico che sia stato fatto di proposito, ma devono migliorare dando gomme più costanti

Jorge Martin

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Pecco Bagnaia, 26 anni (qui a fianco). Al pilota Ducati, dopo il 2° posto nel GP del Qatar basta “guadagnare” 4 punti sul rivale a Valencia per confermars­i campione
GETTY Il leader Pecco Bagnaia, 26 anni (qui a fianco). Al pilota Ducati, dopo il 2° posto nel GP del Qatar basta “guadagnare” 4 punti sul rivale a Valencia per confermars­i campione
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Jorge Martin, 25 anni (a fianco). Per lo spagnolo della Pramac dopo il crollo di Losail (solo 10°) si allontana la conquista del titolo
MILAGRO Il rivale Jorge Martin, 25 anni (a fianco). Per lo spagnolo della Pramac dopo il crollo di Losail (solo 10°) si allontana la conquista del titolo

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