La Gazzetta dello Sport

Lotteria delle gomme Una variabile neutra è diventata decisiva

La disparità di prestazion­e ha penalizzat­o Jorge L’auspicio è che a Valencia si possa non parlarne

- di Mario Salvini

Così sembra un’estrazione a sorte: è come quando al Monopoli peschi la carta degli Imprevisti e c’è scritto di andare diretto a Parco della Vittoria, o in prigione senza passare dal via. Solo che se ti capita la gomma sbagliata di certo al parco chiuso non parcheggi e la vittoria non la vedi nemmeno se sei Bagnaia, nemmeno se sei Martin. Lo dicono loro stessi: «Alcune gomme funzionano, altre no», ha lamentato Jorge domenica. «Andavo più forte in qualifica con le gomme usate che nella Sprint», aveva protestato Pecco sabato dopo la Sprint. Capita quindi che dal lotto ogni tanto ne esca una poco o per nulla prestazion­ale. «Non era stata usata né riscaldata», ha assicurato Piero Taramasso, responsabi­le Michelin, riferendos­i alla famigerata posteriore che domenica ha frenato la gara di Martin. Perché non c’è dubbio che lo spagnolo, da Misano in poi scatenato e costante, nel GP del Qatar abbia incontrato difficoltà improvvise. Sabato girava costanteme­nte in 1’53”, domenica quel tempo lo ha replicato in appena 4 tornate su 22.

No ai sospetti

«Succede», hanno ripetuto in tanti, compreso Daniele Romagnoli, capotecnic­o della Pramac, il team di Martin. Di casi sospetti ce ne sono già stati. C’è stato Andrea Dovizioso che nell’anno della pandemia, il 2020, nella prima gara a Zeltweg era andato come un missile e nella seconda era rimasto intruppato come un comprimari­o. C’è stato lo stesso Bagnaia, quest’anno a Barcellona, dove è caduto rovinosame­nte alla curva 2 del 1° giro per essere poi travolto da Brad Binder rischiando l’indicibile. «Già nel giro di ricognizio­ne avevo avvertito poco grip al posteriore», aveva dichiarato. Succede, appunto. Solo che tra sabato nella Sprint a Pecco e domenica nel GP a Martin è successo nel momento peggiore. E il solo fatto che Jorge abbia buttato là «non dico che la Michelin lo abbia fatto apposta...», significa che una penalizzaz­ione del genere, per quanto casuale, per quanto imponderab­ile, non poteva non ingenerare retropensi­eri.

Tiramolla gomme

Mentre siamo già quasi a Valencia sarebbe bello se delle gomme si potesse parlare il meno possibile, giacché col monomarca, come per l’arbitro di una partita di calcio, sono tanto migliori quanto meno fanno notizia. E invece sono tema centrale, non solo per via dell’incognita pezzo difettoso, ma in generale per la gestione a cui costringon­o tutti in gare destinate a non essere più sempre di velocità pura. Senza dimenticar­e la questione pressione, dopo che da Silverston­e è stata introdotta l’ammonizion­e e poi il +3” per chi l’abbassa troppo. Domenica in Qatar altri 4 (Miller, Zarco, Alex Marquez e Augusto Fernandez) si sono giocati il jolly, buscandosi l’indolore reprimenda. Si ripartirà da Bagnaia a +21 su Martin. Si spera senza dover pescare carte dal mazzo degli Imprevisti.

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Jorge Martin fatica a controllar­e il retrotreno della sua Ducati durante il GP del Qatar. La poca trazione del pneumatico posteriore della Michelin gli ha impedito di lottare per le prime posizioni
EPA In crisi Jorge Martin fatica a controllar­e il retrotreno della sua Ducati durante il GP del Qatar. La poca trazione del pneumatico posteriore della Michelin gli ha impedito di lottare per le prime posizioni

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