Mazzarri spinge in stile Spalletti Per aggredire c’è Juan Jesus
L’allenatore chiede di recuperare il pallone alto, come Luciano. Per la Juve pensa al brasiliano
Intensità e lavoro a testa bassa. Walter Mazzarri non perde un minuto di ogni seduta sui campi di Castel Volturno per allenare i suoi a difendere meglio, provando movimenti e riaffermando concetti che in questa stagione erano andati un po’ perduti. Sì perché i numeri continuano a essere implacabili e quella del Napoli resta la difesa più perforata tra le big. Sembrava che a Bergamo, con un solo gol subito, le cose stessero migliorando e invece fra la furia Real e la capolista Inter al Maradona la squadra ha subito ben sette reti che potevano essere molte di più se Carlo Ancelotti avesse avuto qualche infortunato in meno e non essere costretto a schierare Joselu che ha divorato diverse occasioni prima che Bellingham lo imbeccasse per l’ennesima volta. Gol che fanno male all’autostima del gruppo perché continuano a emergere errori complessivi di posizionamento, non solo dei singoli. E su quello sta lavorando il tecnico con il suo staff.
Correre in avanti Ripristinare dei meccanismi non è semplice. E sin dal primo giorno Mazzarri è stato chiaro nel sostenere che il Napoli doveva tornare agli splendidi equilibri mostrati dalla squadra di Luciano Spalletti nella scorsa stagione. Allora gli azzurri difendevano “alzandosi”. Cioè correndo in avanti, aggredendo gli avversari nella propria metà campo, per recuperare alto il pallone e soprattutto per non permettere la palla “scoperta”. Un atteggiamento che ha dato grandi frutti, ma se non realizzato all’unisono da tutta la squadra finisce per rendere debolissima la fase difensiva. Col passaggio a Rudi Garcia, il francese ha provato un punto di equilibrio con un atteggiamento misto che non ha dato i suoi frutti. Nel senso che spesso la squadra è rimasta a metà del guado fra l’aggressione alta e un’attesa bassa dell’avversario con il risultato di lasciare spesso buchi in mezzo con gli avversari pronti ad approfittarne. Mazzarri sta provando a porre rimedio ma intanto questi limiti contro Real e Inter sono riapparsi in maniera eclatante e non possono certo essere nascoste dalle proteste arbitrali, seppur legittime.
Rimpianto Kim Ora va anche detto che il tipo di atteggiamento adottato da Spalletti già nel suo primo anno a Napoli è stato esaltato nella stagione dello scudetto da un fuoriclasse come il sudcoreano Kim Minjae, capace di non far rimpiangere un beniamino del pubblico napoletano come Kalidou Koulibaly. Ma in attesa di capire se a gennaio il presidente De Laurentiis vorrà porre rimedio ad alcune scelte estive, intanto va sistemato l’equilibro col capitale umano disponibile. Perché Natan può essere un buon prospetto, ma sicuramente non ha lo spessore tecnico del coreano finito al Bayern Monaco.
Prova Juan Jesus Domani ci sarà da affrontare la Juve e Mazzarri sta provando anche una soluzione alternativa. Visto che comunque ha entrambi i terzini sinistri infortunati e sarà probabilmente ancora Natan il prescelto per quel ruolo. Ieri in allenamento il tecnico ha inserito Juan Jesus in mezzo accanto a Rrahmani, al posto di Ostigard. Vedremo se alla fine il toscano deciderà di puntare sull’esuberanza fisica del norvegese o sul senso della posizione e la maggiore esperienza del brasiliano. Ma al di là dei centrali difensivi servirà un filtro maggiore a centrocampo perché contro l’Inter gli sfondamenti centrali hanno provocato i primi due, inesorabili, gol subiti.