La Gazzetta dello Sport

JUVE RIPOSATA E FAVORITA? GLI IMPEGNI DI CHAMPIONS PER ORA NON INCIDONO SULLA A

I dati degli ultimi 5 anni spiegano che gli impegni europei non fanno male al campionato. Merito delle rose lunghe e di un diverso approccio

-

Beppe Marotta e Stefano Pioli l’hanno ripetuto come fosse un ritornello: «La Juve è favorita per lo scudetto perché non fa le coppe». Un classico giochetto psico-psicollogi­co,i per scaricarei un po’’ di pressione sui bianconeri, ma anche - almeno così sembrava - un argomento condivisib­ile perché in apparenza logico. E invece no. Non è così. Lo dicono le statistich­e degli ultimi cinque anni: non è vero che la Champions presenti un conto salato in termini di punti in Serie A. Semmai è vero che un piccolo obolo è costretto a versarlo chi scende in campo il giovedì in Europa o in Conference League. Ma in generale la storia recente del nostro calcio racconta che la partecipaz­ione alle coppe è ininfluent­e sui risultati in campionato.

La Champions Per arrivare a queste conclusion­i abbiamo considerat­o tutti i risultati delle squadre iscritte alle manifestaz­ioni europee dal 2018-19 al 2022-23, dividendol­i in due macro aree: quelli ottenuti a cavallo delle partite di coppa (ossia nei cinque giorni immediatam­ente precedenti e successivi) e gli altri. Il dato che emerge dai club impegnati in Champions è decisament­e imprevedib­ile e smonta la tesi di Marotta e Pioli sulla Juve: 2,033 la media punti ottenuta nelle giornate immediatam­ente prima e dopo la coppa, 1,996 la media nelle altre gare. Clamoroso proprio il rendimento della Juve: 2,203 quando vive anche l’atmosfera europea, 1,992 negli altri casi. L’Inter concede qualcosa agli impegni internazio­nali (1,896 contro 2,203), mentre il differenzi­ale più sorprenden­te è quello del Napoli (2,333 a cavallo della Champions, 1,847 con la testa concentrat­a solo sulla A).

Le altre coppe Europa e Conference League hanno un’incidenza leggerment­e negativa sul campionato, forse perché si gioca di giovedì e le trasferte sono disagevoli: 1,731 contro 1,891 è il dato generale. Tutte le squadre italiane (tranne l’Inter) impegnate dal 2018-19 al 2022-23 in Europa e Conference hanno peggiorato il loro rendimento in campionato in occasione delle sfide internazio­nali, ma anche in questo caso si tratta di dettagl i , per quanto importanti: hanno perso in media un punto ogni 6,25 partite (mentre chi fa la Champions guadagna mediamente un punto ogni 26,9 partite).

Il bilancio Volendo poi raggruppar­e le statistich­e senza scorporarl­e in base alle coppe, il dato complessiv­o evidenzia un andamento equivalent­e: le squadre iscritte ai tornei continenta­li hanno conquistat­o una media di 1,906 punti a cavallo delle sfide di coppa e una media di 1,969 quando non avevano quell’impegno. E anche in questo caso emerge il rendimento della Juve: quella bianconera è la formazione più brava a gestire il doppio impegno (2,136 punti) davanti al Napoli (2,117). Quando ci si può concentrar­e solo su quanto accade in Italia, invece, al primo posto c’è l’Inter (2,198) davanti a Juve (2,018), Atalanta (2,014) e Milan (2). Una curiosità: nei cinque anni presi come oggetto di studio (e ricordando il par t i colare sviluppo della stagione 201920 a causa dello stop per il Covid), hanno vinto lo scudetto quattro squadre diverse ( Juve due volte, poi Inter, Milan e Napoli) e l’Italia ha conquistat­o una coppa europa (la Conference della Roma) portando quattro squadre in finale e tre in semifinale. Insomma, un quadro abbastanza attendibil­e della situazione, che a prescinder­e dalle statistich­e delle singole squadre trasmette un’importante indicazion­e generale. Ed è verosimile che pur cambiando il quinquenni­o in esame e modificand­o quindi i dati di ciascuna squadra, le conclusion­i generali sarebbero

La sorpresa Dal 2018 Juve e Napoli vanno meglio in campionato a cavallo della coppa

La curiosità Chi gioca al giovedì in Europa League o Conference perde in media un punto ogni 6 partite

le stesse. Ossia, la Champions e le altre coppe incidono molto poco sul campionato.

Riflession­i Fin qui, i numeri. Rimettendo la calcolatri­ce nel cassetto, si possono fare altre osservazio­ni. La prima riguarda la concentraz­ione. Non è così semplice attaccare la spina al momento giusto e non si può nemmeno staccarla e riattaccar­la a piacimento. Quando una squadra è focalizzat­a sugli obiettivi, sente meno la fatica. Pensiamo all’Inter della scorsa primavera: dal 23 aprile al 10 giugno 2023, inseguendo finale di Champions, trionfo in Coppa Italia e qualificaz­ione all’edizione 2023-24 della Coppa Campioni, ha giocato 13 partite vincendone 11. I cinque cambi sono diventati un aiuto importante nella gestione delle rose, sempre più lunghe almeno per i club impegnati in Champions. Ed è più facile avere buone risposte dalle riserve quando, grazie agli impegni ravvicinat­i, hanno più occasioni di giocare. Se un calciatore vede il campo saltuariam­ente, il suo rendimento resta lontano da quello dei titolari. Ma se le rotazioni sono frequenti e quasi scientific­he, acquisisce fiducia e sicurezza. Così la sua squadra diventa più forte e il doppio impegno non fa paura. La Champions, insomma, logora chi non ce l’ha. E non solo per le note motivazion­i economiche.

 ?? di G.B. Olivero ?? Finalisti 2022-23
Da sinistra Paulo Dybala (Roma), Lautaro Martinez (Inter) e Nico Gonzalez (Fiorentina)
di G.B. Olivero Finalisti 2022-23 Da sinistra Paulo Dybala (Roma), Lautaro Martinez (Inter) e Nico Gonzalez (Fiorentina)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy