Thuram in volo «Con Lautaro tutto più facile. E col Milan...»
La vita di Marcus Thuram si è capovolta da quando ha preso casa a Milano, anzi in un albergo di Milano, perché la ricerca di un domicilio fisso continua. Prima di arrivare era un esterno d’attacco e ora è un centravanti fatto e finito, a Mönchengladbach sgomitava a galassie di distanza dal Bayern e, invece, ora comanda la classifica di A e sogna pure in Champions. In Nazionale, nonostante fosse entrato in finale del Mondiale, era ancora all’asciutto e ora sta scalando posizione pure trai i Bleus: ha segnato due reti da luglio in sei partite, mentre era a zero nelle precedenti 10 presenze. Insomma, per il figlio di Lilian c’è davvero un pre-Inter e un post-Inter, ed è per questo che usa sempre termini entusiastici per descrivere la sua nuova vita nerazzurra. Ieri, intervistato da Sky, è stato più chiaro che mai, parlando di sé ma pure del suo gemello d’attacco: «Qui sto provando a imparare e a godermi ogni secondo. Lautaro è un campione, fra i migliori al mondo. Chiunque giochi con lui può segnare facilmente».
Lo manda papà Se l’Inter ha cambiato Marcus, Marcus ha cambiato l’Inter: il figlio di Lilian ha il potere di migliorare i compagni, non solo il Toro, in questa scalata verso la seconda stella. «Lo scudetto non è una lotta a due, anche perché non giochiamo contro la Juve ogni weekend. Ci sono varie squadre in lotta, vedremo alla fine», ha aggiunto. Il centro di gravità del numero 9 di Inzaghi resta comunque il papà, sempre presente nel quotidiano e nelle decisioni importanti: «Il
mio cognome non mi ha mai creato pressione. Il consiglio che mi ha dato mio padre è fare quello che mi piace e di godermelo». I suoi idoli sono ben tre — Henry, Adriano, Ronaldo («tutti avevano una cosa in comune: saltavano l’uomo e facevano gol») —, mentre sul gol preferito in nerazzurro una sola scelta: «Quello nel derby: non penso al tiro, ma al boato che ho sentito quando è entrata la palla».