Guendouzi accelera
Conquista la Lazio Adesso Milinkovic ha un suo successore
Il francese ha convinto Sarri e conquistato i tifosi. E il paragone col serbo non è più ingombrante
Adesso sì, un parallelo si può fare. Matteo Guendouzi non sarà mai Sergej Milinkovic. Non è escluso che in prospettiva diventi anche più forte del serbo, ma le caratteristiche dei due sono talmente diverse che un paragone è quasi impossibile farlo. Ma il loro destino è comunque legato: il francese (dopo che all’inizio sembra dovesse essere Kamada) è diventato il sostituto del serbo nella Lazio. Un’eredità pesantissima che Guendouzi ha fatto fatica a gestire all’inizio, ma che poi un passo alla volta (passo spedito, visto che corre senza rifiatare mai) è riuscito a gestire sempre meglio. Fino al punto che adesso, dopo tre mesi di Lazio (è arrivato fine agosto) un parallelo tra lui e il Sergente si può fare. Milinkovic, con i gol, gli assist, la sua fisicità, era una sorta di totem. Il francese è meno decisivo (per ora), ma corre di più, partecipa attivamente alla fase difensiva ed è anche molto bravo a ribaltare l’azione.
Percorso completato Il suo valore si era intuito subito. Sin dal debutto nella partita di Napoli. Dove aveva anche segnato un gran gol, annullato poi dal var per un fuorigioco di Zaccagni. Dopo quella bella prova, però, nelle successive uscite Guendouzi non era stato altrettanto brillante. A Napoli aveva giocato (da subentrato, nell'ultima mezzora) con l’entusiasmo e la spensieratezza di chi era appena arrivato. Poi ha dovuto cominciare a calarsi davvero nella nuova realtà e nel calcio che gli chiedeva Sarri. Non è stato semplice. E infatti il suo rendimento nelle prime sette giornate di campionato non è stato esaltante, come dimostra la media voto di 5,78. In questa prima fase Sarri lo ha utilizzato quasi esclusivamente da subentrato, schierandolo titolare soltanto in due occasioni. Poi la lenta e inesorabile ascesa. Dall’ottava giornata in poi è stato sempre titolare, collezionando una media voto di 6,28. Nelle prime gare il tecnico lo ha sempre sostituito nel corso della ripresa, nelle ultime tre è invece rimasto in campo fino alla fine. Un’ascesa confermata in Champions, dove dopo aver giocato da subentrato le prime quattro partite è stato titolare nell’ultima con il Celtic.
Idolo dei tifosi L’apoteosi c’è stata però martedì sera in Coppa Italia. Contro il Genoa Matteo ha finalmente rotto il ghiaccio e realizzato il primo gol con la Lazio. E poi, sulle ali dell’entusiasmo, è stato di gran lunga il migliore in campo. Una prova maiuscola sottolineata dai tifosi biancocelesti per i quali Guendouzi è già un beniamino. Ha conquistato tutti con quella faccia da monello a cui non puoi non voler bene, ma anche e soprattutto con la generosità con cui affronta ogni partita. Corre senza risparmiarsi mai, ma resta lucido nelle giocate ed è sempre più funzionale al gioco di Sarri. Ora ha anche cominciato a segnare. Sì, un parallelo con Milinkovic adesso è possibile. E non era affatto scontato potesse accadere così velocemente.