«Le lacrime di Zapata mi hanno commosso Durante l’incubo Covid si allenava a casa mia»
Tifoso della Dea e anima dei Pooh, parla di Duvan e di una Dea in crisi
oby Facchinetti, tre ottave di estensione vocale come solo Mina, anima e leader dei Pooh, ama l’Atalanta da una vita. Per lei ha scritto un paio di inni, l’ultimo, «Dea», fa cantare il Gewiss Stadium. Lunedì gli è toccato vedere Duvan Zapata, fresco ex, segnare due gol a Gasperini.
R► Facchinetti, come l’ha presa?
«Quasi con le lacrime. Di commozione E’ stata un’emozione intensa vederlo piangere di gioia dopo la partita, perché Duvan è una persona fantastica, per sensibilità e carineria. Non l’ho mai sentito parlare male di qualcuno. E’ buono. Quando si dice “un pezzo di pane”: Duvan. Si merita il meglio, anche per l’enorme passione. Se gioca è felice».
► Come vi siete conosciuti?
«Nella palestra di mio genero, personal trainer. E’ stato più volte a cena da me con moglie e figli. Durante i giorni brutti del Covid, Duvan veniva a casa mia e si allenava nel parco. Bello vederlo così felice, in un ambiente che lo ha fatto subito sentire importante, come ha spiegato».
► In realtà, Gasperini lo ha fatto sentire importante per anni e lo ha portato a un minuto da una semifinale Champions. Se l’Atalanta non valorizza i giovani, come si sostiene?
«Giusto, non sto criticando Gasp e i Percassi che hanno fatto miracoli e ci hanno regalato un sogno. Dico che Duvan soffriva a entrare a 10’ dalla fine, perché è nato per giocare. Certo, ha 32 anni e nelle ultime stagioni ha avuto infortuni seri, colpa anche di una muscolatura poderosa. Glielo dicevo sempre: “Duvan, grosso come
L’attaccante granata Duvan Zapata, dopo la doppietta alla sua ex Atalanta, si era commosso: «L’abbraccio con Juric? Sto ripagando l’amore che mi ha dato da quando sono arrivato. So che ha molta fiducia in me. Sto ripagando a tutti quanti l’amore che mi ha dato» sei, allarga le braccia e chi ti ruba la palla?”. Il modello Dea, che tutti copiano, è basato sui giovani. Lo so. Ma lunedì ho pensato: “Porca... perché l’abbiamo venduto? E’ quello di tre anni fa! Ci serve ancora così tanto...”»
► Non crede in Scamacca?
«Ci credo. E’ un grande. Il gol che ha segnato in coppa lo segnano solo i campioni. Deve solo trovare salute e continuità».
► «Piccola Katy» e piccolo De Ketelaere.
«All’inizio ci siamo esaltati, ha mostrato cose fantastiche. La qualità c’è. Non sorride mai, ha un carattere chiuso, introverso. Deve crescere. “Piccola Katy” è il pezzo più popolare dei Pooh. Se chiedete a un ragazzo una strofa di “Uomini soli”, che ha vinto Sanremo, magari non la conosce. L’altro giorno mia nipote è tornata dall’asilo entusiasta: ‘Nonno, abbiamo cantato Piccola Katy!’ All’asilo l’avevano cantata anche i miei figli. Il brano è del ’68, due anni dopo la nascita dei Pooh».
► Charles, quindi, va atteso due anni, come i Pooh?
«Il primo vero successo, in realtà è del ‘71, “Tanta voglia di lei”. Per 5 anni abbiamo attraversato l’Italia senza i soldi per la benzina. Quando l’autostrada finiva a Battipaglia. Le famiglie ci spedivano vaglia. Se non bastavano per gli alberghi, dormivamo sul furgone. Montagne di cambiali».
► Chi applaude nella Dea?
«Io ammiro sempre il campione che esprime generosità: Ederson è ovunque. Scalvini è un talento puro, ma non dobbiamo esaltarlo troppo. Lunedì, Zapata l’ha portato a scuola».
► Forse il più Pooh di tutti, nel senso di qualità che dura nel tempo è De Roon. Ha pure due o come voi...
«Ho conosciuto anche lui nella palestra di mio genero. E’ la conferma che dietro a un campione c’è sempre una grande persona. Ragazzo squisito».
► «Si può essere amici per sempre». Ma voi siete l’eccezione. Gasp e il Papu?
«Ho sofferto per la loro lite. Anche noi Pooh, in tanti anni, abbiamo discusso spesso, anche litigato, ma mai abbiamo messo in dubbio il nostro logo e la nostra storia. I contrasti erano un granello di sabbia rispetto alla montagna che avevamo costruito insieme. Possibile che non ci fosse modo di anteporre la causa maggiore della Dea alle posizioni personali? Una macchia che resta. Il Papu in questi giorni è a Bergamo. Sento dire che potrebbero riconciliarsi presto. Nel caso, stapperei la bottiglia più preziosa che ho in cantina».
► Con l’inno «Dea» lei ha dato voce all’orgoglio calcistico di Bergamo, con «Rinascerò, rinascerai», bellissima, al dolore della città nel periodo più buio.
«Nelle valli e a Bergamo, il Covid ha cancellato intere famiglie dalla storia del mondo. I morti sono stati molti di più dei 7 mila ufficiali. Tra parenti e gente che lavorava per la mia famiglia, ho perso 7 persone. Ero al limite della disperazione. Mi difendevo ascoltando musica chiuso nello studio, in mansarda, che ho a casa. In quello stato di vulnerabilità è arrivata l’ispirazione perfetta, una magia speciale e ho composto il brano. L’ho spedito a Stefano D’Orazio e gli ho chiesto di aggiungerci la sua poesia, dandogli la traccia: «Rinascerò, rinascerai». Ha scritto un testo bellissimo, di getto. E’ stato tutto velocissimo. In 5 giorni abbiamo pubblicato su YouTube la canzone che è stata tradotta in 20 Paesi, Vietnam compreso, e i cui ricavi hanno aiutato i nostri ospedali. Nel video, trasmesso allo stadio, abbiamo riunito le voci di Bergamo, anche Gasp e Duvan. Il brano è uscito in aprile, a novembre Stefano moriva di Covid. Perdevo un amico che ha camminato accanto a me per 43 anni e che mi arricchiva con un semplice saluto. Ci sono persone che ti stanno accanto per mesi e non ti danno nulla. Piangevo ogni giorno. Stefano cammina ancora con noi».
► Facchinetti, perdoni il salto brusco. Rinascerà questa Dea ammaccata e affannata?
«Sì. Ripartirà quando recupereremo gli infortunati e un po’ di spirito. Gasp non ha esaurito i miracoli. Magari è la volta buona per un trofeo che dia sostanza a questo splendido ciclo d’oro. Una Coppa Italia, per dire, da sollevare e festeggiare».
► Nel caso, servirebbe un Circo Massimo orobico. Disponibile?
«Sono già là».
Lunedì me lo sono chiesto: perché cedere Duvan? Ci serve ancora...
Roby Facchinetti
Sull’ex centravanti dell’Atalanta
Duvan è un ragazzo splendido. Ha una bontà d’animo unica e per quello che traspare gli devi voler bene
Ivan Juric su Duvan Zapata Se Gasp e il Papu fanno pace, stappo la mia bottiglia migliore
Roby Facchinetti
Sulla lite tra il tecnico e l’argentino