La Gazzetta dello Sport

IL 2024 VALE DOPPIO PERCIÒ IL CAVALLINO NON PUÒ SBAGLIARE SI DECIDE IL FUTURO

Un’auto competitiv­a servirebbe come base per l’anno prossimo liberando risorse per la nuova F.1 2026

- Di Luigi Perna

Fra tre settimane cadranno i veli sulla nuova Ferrari di F.1 e come sempre le aspettativ­e sono alte. Sarà la prima rossa nata interament­e sotto la gestione di Frederic Vasseur, il team principal arrivato a Maranello nel gennaio dell’anno scorso, e dovrà riscattare un 2023 di alti e bassi in cui il Cavallino ha centrato una sola vittoria, con Carlos Sainz a Singapore. Ma queste non sono le uniche ragioni per cui la macchina che sarà presentata il 13 febbraio con un lancio sul web (sigh!) riveste un’importanza fondamenta­le. Il 2024 rappresent­erà infatti un anno chiave anche in ottica futura.

Sotto esame La Red Bull parte ancora favorita, considerat­o il grosso vantaggio che aveva su tutte le altre squadre alla fine dello scorso campionato, ma i passi avanti che la Ferrari riuscirà a fare saranno una base fondamenta­le per proiettars­i verso il 2025 e poi affrontare al meglio la rivoluzion­e regolament­are che attende la F.1 dal 2026 con l’introduzio­ne di nuove power unit ibride maggiormen­te elettrific­ate e vetture completame­nte diverse. Ecco perché si può dire che il Mondiale al via il 2 marzo in Bahrain vale doppio (se non triplo) per la Scuderia italiana nella rincorsa al vertice. Sbagliare macchina significa restare indietro, con poche speranze di recuperare, anche nelle stagioni successive. Perciò c’è una grande sfida di fronte a Vasseur e ai suoi uomini, cominciand­o dai confermati Enrico Cardile (telaio) ed Enrico Gualtieri (motore), sotto la cui direzione è stata sviluppata una monoposto molto diversa dalle precedenti e che ha già mostrato progressi notevoli al simulatore. Accorciare il divario dalla Red Bull è essenziale per tornare a lottare più spesso per la vittoria, come era accaduto nel 2022, e per creare i presuppost­i di un possibile sorpasso nelle prossime stagioni. Il titolo mondiale piloti manca alla Ferrari dal lontano 2007 (Kimi Raikkonen) e i 16 anni di digiuno pesano come un macigno.

Buona base Ma perché il 2024 vale doppio? Per capirlo, bisogna guardare avanti. La F.1 è quasi alla vigilia di un cambiament­o epocale, che comporterà uno sforzo tecnico senza precedenti per i team, visto che il 2025 sarà un anno di transizion­e nel quale lo sviluppo delle vetture sarà sacrificat­o per concentrar­e il grosso delle energie sui progetti 2026, enormement­e impegnativ­i. È previsto quindi un trasferime­nto massiccio di parti e componenti delle macchine attuali su quelle del prossimo anno, per semplifica­re i processi costruttiv­i e ridurre i costi (lo esige il “budget cap”). Chi avrà una buona base da sfruttare potrebbe godere di un immediato vantaggio. E la cosa avrebbe ricadute indirette anche sul 2026. Non è casuale che la Ferrari e gli altri inseguitor­i si siano battuti per evitare che qualcuno (la dominatric­e Red Bull) si potesse avvantaggi­are cominciand­o a lavorare sul 2026 con largo anticipo. La Fia ha stabilito che l’aerodinami­ca delle monoposto del futuro si potrà studiare solo a partire dall’1 gennaio 2025. Questo garantisce che tutti partiranno “alla pari”, ma obbligherà i team ad accelerare come non mai la ricerca in galleria del vento (la power unit invece sta già girando al banco a Maranello perché è consentito).

Precedente La Ferrari nel 2021 aveva sacrificat­o i risultati per prepararsi al meglio alla rivoluzion­e del 2022, anno in cui è stato reintrodot­to in F.1 il concetto delle vetture a “effetto suolo”. La scelta fatta allora dal team principal Mattia Binotto non è bastata però per aprire un ciclo

Sono convinto al 100% che faremo un passo avanti nel 2024 . Ma in F.1 tutto è relativo

Charles Leclerc

Spero che nel 2024 la nuova Ferrari sia più versatile e più facile da mettere a punto

Carlos Sainz

Vasseur alla prova La prima vettura della sua gestione deve vincere delle gare e preparare la sfida alla Red Bull

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In alto, la SF-23. La nuova monoposto Ferrari recepirà le migliorie introdotte nella seconda parte della scorsa stagione e nelle soluzioni aerodinami­che sarà più vicina alla Red Bull senza esserne un clone
L’attesa In alto, la SF-23. La nuova monoposto Ferrari recepirà le migliorie introdotte nella seconda parte della scorsa stagione e nelle soluzioni aerodinami­che sarà più vicina alla Red Bull senza esserne un clone
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