Ecco Piganzoli e Pellizzari Il Giro d’Italia guarda al futuro
Le wild card 2024: per la svizzera Tudor è il debutto. Poi Polti e VF Group Bardiani coi due talenti
Sainte-Foy-Tarentaise, neppure 1000 abitanti, dipartimento della Savoia, Francia. Una domenica di agosto 2023, l’ultima, il 27. E tre talenti uno vicino all’altro in foto: Isaac Del Toro, Giulio Pellizzari e Davide Piganzoli, primo-secondoterzo al Tour de l’Avenir, corsa che ha la piacevole abitudine di lanciare campioni (in tempi recenti, l’hanno vinto Pogacar e Bernal, in passato anche Felice Gimondi...). Il messicano Del Toro, anni 20, nel frattempo è sbarcato nel World Tour - con la Uae di Pogacar - e ha già vinto una tappa al Down Under. Giulio Pellizzari e Davide Piganzoli non ancora: il marchigiano, pure lui ventenne, corre per la VF Group Bardiani-CSF Faizanè; il valtellinese, anni 21, è alla Polti-Kometa di Ivan Basso e Alberto Contador. Ma ieri è arrivata l’ufficialità del fatto che entrambi nel 2024 avranno l’opportunità di prendere il via del Giro d’Italia. Rcs Sport ha comunicato i tre team Professional invitati alla prossima edizione della corsa della Gazzetta, al via il 4 maggio: in tutto 22 squadre da 8 corridori, 176 atleti attesi alla partenza di Venaria Reale. Sulle 18 squadre World Tour non c’erano dubbi, oltre alla IsraelPremier Tech per il ranking 2023 (mentre la Lotto-Dstny aveva già comunicato la rinuncia). Gli organizzatori hanno completato il lotto del Giro con la svizzera Tudor - ne parliamo a parte - e con due dei tre team Professional italiani (out la Corratec-Vini Fantini) che schierano, appunto, due dei nostri giovani più attesi.
Discorsi «Da loro mi aspetto dei segnali importanti. Mi auguro che possano partecipare al Giro d’Italia per fare esperienza. Team Polti e Bardiani ci puntano e stanno lavorando bene per farli crescere nel modo giusto»: parole scritte per la Gazzetta dal c.t. azzurro Daniele Bennati non più tardi di 8 giorni fa, riferite proprio a Pellizzari e Piganzoli. Pellizzari fa parte di un gruppo, quello della famiglia Reverberi, abituato a lanciare talenti — Ciccone e Colbrelli sono solo due tra gli ultimi esempi — e ha già un programma delineato per il 2024: debutto in Turchia al Tour of Antalya (8-11 febbraio), altura sull’Etna, Settimana Coppi e Bartali, Tour of the Alps, ancora altura prima del Giro. Giulio è uno scalatore non privo di un certo spunto veloce. Il papà, veneto, poliziotto appassionato di bici, si era trasferito nelle Marche per amore. Pellizzari giocava a calcio, attaccante: per seguire il fratello maggiore Gabriele ha ‘virato’ sulla bici. Nel frattempo è diventato geometra e ha ammirato, tra gli altri, Chris Froome: «La sua impresa, quando ribaltò il Giro d’Italia 2018 con quella fuga partita a 80 km dall’arrivo sul Colle delle Finestre, mi aveva fatto impazzire».
Margini Anche di Davide Piganzoli - lo vedremo alla Valenciana, che comincia il 31 — si sente parlare da un po’. Chi lo conosce bene dice: «Non è uno scalatore puro, ma un corridore moderno, che va forte in salita e si difende bene a crono. Molto regolare, ha ottime doti di recupero. Persona seria, con i piedi per terra. E con margini di miglioramento importanti perché sta crescendo un passo alla volta, nel modo giusto». Diplomato perito elettronico, ‘Piga’ ha iniziato con calcio e basket e si destreggia bene con l’inglese. Ha ammirato Vincenzo Nibali e tra le corse che ha vinto nelle categorie giovanili c’è il Giro dei Paesi Baschi Under 23, conquistato di recente pure da quel Juan Pedro Lopez già visto per 10 giorni in rosa al Giro d’Italia (2022). Quel Giro d’Italia che Giulio e Davide sono davvero impazienti di scoprire.