ATTENTI... AI DIFENSORI
Se re Lautaro resta a secco c’è la coppia Acerbi-Bastoni Alessandro: «Nel primo tempo ci hanno mangiato. Poi il mister ci ha detto di essere quello che eravamo pochi giorni fa»
Anche quando Lautaro ha una normale, umana astinenza dal gol, l’Inter trova soluzioni alternative per accompagnare la nave in porto. Non solo Thuram, gemello siamese del Toro e sempre più centravanti, ma anche altri della premiata compagnia nerazzurra sanno diventare utili allo scopo. Così, se è vero che l’attacco di Simone Inzaghi è stato finora monopolizzato dalla ThuLa, mai quanto all’Olimpico era servito l’apporto dei difensori in libera uscita. Nel sistema fluido di Simone il centrale è sempre pericoloso, sia nelle azioni manovrate (vedi la posizione garibaldina di Pavard sull’autogol di Gatti contro la Juve) e sia sulle palle inattive, come ne caso dello 0-1 di
Acerbi ieri sera. Ma perfino nelle ripartenze: il 2-4 liberatorio lo ha segnato Bastoni, professione “braccetto” di sinistra.
Ace da valutare Segnando la seconda rete del suo campionato, Acerbi si è fatto pure il regalo di compleanno. È bastato mettere la testa al momento giusto e sfruttare l’assist di… Lukaku: dopo il rinvio del belga è nata la traiettoria bizzarra, una delle tante della partita. L’inserimento aereo, già trasformato in rete quest’anno col Bologna, è un’alta specialità della casa: tra i difensori che hanno segnato almeno 20 gol nelle ultime 10 stagioni di A, solo De Silvestri (42,9%, 9 su 21) e Bonucci (32%, 8 su 25) hanno una percentuale di reti di testa migliore dell’ex laziale (31,8%, 7 su 22). Da quando è in nerazzurro, il fedelissimo di Simone, fresco 36enne, ha spesso avuto l’efficienza fisica di un ventenne, ma in questa seconda stagione c’è stato qualche acciacco in più: stavolta è stato costretto a uscire per un indurimento al polpaccio destro. Verrà valutato tra oggi e domani, l’Atletico è in arrivo e lui serve per duellare con Morata. Assieme a lui è tornato alla rete in A Alessandro Bastoni, uno assai meno abituato a certe sensazioni: l’ultima esultanza risaliva a 762 giorni prima, il 9 gennaio 2022 con la Lazio. Il mancino, 14° marcatore di questa stagione, si diverte a segnare alle romane, ma ha avuto pure un pensiero lucido sulle emozioni dell’Olimpico: «Nel 1° tempo siamo stati inguardabili, non eravamo noi, siamo scesi in campo male e ci hanno ‘mangiato’. Poi ci siamo parlati, il mister al telefono in viva voce (se cosi fosse, sarebbe un contatto diretto coi giocatori vietato dai regolamenti, ndr) ha detto che dovevamo solo essere noi, quelli che eravamo fino a pochi giorni fa, e noi lo abbiamo fatto vedere. Abbiamo avuto lì lo switch più che nella tattica». Questione di testa, quella che servirà contro l’Atletico: «Siamo già carichi e sappiamo quanto faccia male perdere una finale: ci riproveremo sperando di avere un finale diverso».
Tutte le gare si vincono sotto l’aspetto mentale, abbiamo avuto lì lo switch
L’Atletico? Siamo già carichi e sappiamo quanto faccia male perdere una finale: ci riproveremo
Alessandro Bastoni