Giulini: «Fiducia a Ranieri, i giocatori ci hanno deluso»
Il presidente: «Basta giocare con la paura di sbagliare. Il tecnico resterà anche se dovessimo retrocedere»
Afine gara parla soltanto Tommaso Giulini. Ma basta e avanza. Il presidente del Cagliari non rilasciava dichiarazioni da un anno e mezzo. Ha interrotto il silenzio perché il momento è delicato e la tensione è alta. «Ho pensato fosse giusto metterci la faccia. Sia perché i giocatori erano molto nervosi a fine partita e non era il caso di farli parlare, ma ancor di più perché quando le cose vanno male la società deve esserci».
Ranieri non si tocca Le quattro sconfitte consecutive hanno fatto scivolare i sardi al penultimo posto. La salvezza è tornata a farsi complicata. Ma Giulini ribadisce la piena fiducia in Claudio Ranieri. E lo fa con parole che non lasciano dubbi. «Ranieri è e resterà il nostro allenatore. Anche se dovessimo perdere ancora, anche se dovessimo retrocedere. La fiducia in lui è totale. E non per riconoscenza, ma perché siamo convinti che sia l’unico che possa tirarci fuori da questa situazione. Il mister ha detto che il Cagliari sarà l’ultima squadra della sua carriera. Posso assicurare che lo sarà fino al termine del suo mandato». L’allenatore non si tocca, è un’atra componente che invece il presidente mette sotto accusa: «I giocatori, tranne qualche eccezione, per esempio Scuffet, stanno dando molto meno di quello che potrebbero e che ci si aspettava. D’ora in poi non deve più accadere. Devono unicamente concentrarsi sulla salvezza, come lo siamo noi dirigenti e l’allenatore. E devono finirla di andare in campo con la paura di sbagliare». Poi chiede l’aiuto della piazza: «Se vogliamo salvarci l’importante è che l’ambiente resti unito, come è stato finora». Infine il presidente si toglie qualche sassolino dalle scarpe in merito al suo operato. «Sul mercato abbiamo agito come meglio non si poteva, dando all’allenatore i giocatori che voleva, ma anche investendo sui giovani. Questa società, come prima cosa, deve pensare alla sua sostenibilità. Se poi arriva un gruppo straniero che voglia fare investimenti più consistenti, siamo pronti a parlarne. Ma a patto che sia gente seria, perché in caso contrario nel giro di qualche anno salterebbe tutto».