La Gazzetta dello Sport

A Cioffi serve una svolta per uscire dal periodo nero

L’allenatore è chiamato a far punti tra Juve e Cagliari: occorre un cambio di mentalità

- di Francesco Velluzzi

Udine è una città con una forte influenza napoletana. E allora in un momento mai così delicato vale la pena di rispolvera­re un detto napoletano: «Scurdammoc­e ‘o passato». L’Udinese, che domani sfida la Juve a Torino, deve pensare al presente. I tempi delle coppe europee sono finiti da un pezzo, insieme alle ambizioni del sognatore Gianpaolo Pozzo, il primo grande tifoso di una squadra che quest’anno gli dà solo delusioni. La classifica fa paura e quel che allarma il popolo friulano è la difficoltà di un gruppo con tante etnie, più culture e poca italianità a lottare con il furore e la fame per la salvezza. L’idea del «tanto all’Udinese non succede» va abbandonat­a.

Cambi La crisi parte da lontano. L’Udinese tiene la A dal ‘95 senza patemi, ma quest’anno ha perso, oltre a Deulofeu (tornerà a giocare?), ancora a libro paga, Udogie, Beto, Becao. Tre stelle. Gino Pozzo e i suoi collaborat­ori hanno pescato, dopo Samardzic, Lovric e Bijol, altri potenziali talenti: Lucca, Ferreira, Kristensen, Ebosele, Zemura e inserito Payero e Giannetti. Ma, come insegna il saggio maestro Francesco Guidolin, l’uomo dell’Europa, ci vuole tempo e pazienza. Dopo Guidolin l’Udinese non ha più rivolto una vera attenzione al lavoro dei tecnici. Ci ha provato con Stramaccio­ni, ha creduto in Gotti. E stop. Sottil è partito bene, poi si è perso e ha perso il posto, Cioffi è stata per due volte una soluzione tampone. Nel bis ha portato motivazion­i e conoscenza della lingua. E si è affidato alla leadership di Pereyra (domani squalifica­to) e del gruppo argentino: Perez, Payero e Giannetti. Ma si è privato con facilità di due leader italiani, Silvestri, l’esperto portiere finito in panchina dopo qualche errore, e Masina, passato al Torino. La squadra ha qualità. Lucca segna, Thauvin ora gioca da campione, Walace è una garanzia. Sembra strano vederla nella zona rossa. Ma ha vinto due volte. Poche per pensare che tenere la A sia facile. Cioffi carica i suoi: «Siamo pronti a fare una partita che va ben oltre i nostri limiti fisici e mentali». Dovrà farla l’Udinese, altrimenti, senza punti tra Juve e Cagliari, l’unica soluzione sarà il terzo allenatore.

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