La Gazzetta dello Sport

La sfida speciale

CALZONA IN MISSIONE ALLEGRI SUL FUTURO: «ASPETTO LA SOCIETÀ» Il tecnico del Napoli al debutto in A al Maradona, mentre Max chiama la Juve: «Se resto qui? Me lo diranno»

- Di Vincenzo D’Angelo e Marco Guidi

C’è chi in tre mesi si gioca la panchina e chi ha ancora un anno di contratto, ma aspetta segnali dalla società sul futuro. Chi è solamente alla terza partita da primo allenatore in Serie A e chi ha fatto la storia del nostro campionato, vincendo ben sei scudetti. Napoli-Juventus è anche la prima volta di Francesco Calzona contro Massimilia­no Allegri, un tecnico poco più che debuttante e uno dei più vincenti di sempre in Italia. Messa così, la gara del Maradona sarebbe una sfida impari. Eppure gli azzurri ci arrivano dopo il 6-1 al Sassuolo, la prima vittoria di Calzona in A, che ha ricaricato l’ambiente. Mentre in casa bianconera il successo in extremis sul Frosinone non ha calmato del tutte le acque agitate dell’ultimo periodo. «Non è stato un bel febbraio per noi», ha ammesso Allegri, che poi ha spostato l’orizzonte più in là, parlando anche della Juve che sarà.

In attesa Max ha ancora un anno di contratto e, a detta del suo agente Giovanni Branchini, dovrebbe restare alla Continassa anche nella prossima stagione («Perché no? Ha dimostrato il legame con il club e voglio vedere come alla Juve possano non essere soddisfatt­i di lui...», le parole del procurator­e a Radio Deejay). Ma, stuzzicato dalle domande dei cronisti nella conferenza della vigilia, il tecnico livornese ha lanciato un chiaro messaggio alla dirigenza: «Vorrei sia chiaro a tutti che non abbiamo ancora parlato di futuro con la società. Ho un anno di contratto e abbiamo ancora degli obiettivi da raggiunger­e. Quando i dirigenti avranno deciso quale sarà il futuro della Juve, credo me lo faranno sapere». Allegri, in sostanza, aspetta che siano la proprietà e Cristiano Giuntoli a fare il primo passo.

Sprint Il calendario non ha fatto sconti a Calzona: se il debutto ufficiale da allenatore in prima di un club è arrivato in Champions con il Barcellona, la prima al Maradona in Serie A da tecnico responsabi­le del Napoli sarà la madre di tutte le partite da queste parti, contro la Juve. Ma non c’è tempo per farsi trasportar­e dai pensieri e dalle emozioni, Calzona è un uomo in missione e ha in testa soltanto la risalita della squadra. Che a Cagliari ha bruciato due punti nel recupero e poi in casa del Sassuolo ha disintegra­to l’avversario, con vecchi principi come la ri-aggression­e e il controllo del gioco e una novità assoluta della stagione: il sorriso. Calzona ha rimesso il Napoli sulla strada maestra, ritrovando “una squadra”, riproponen­do ai giocatori vecchi movimenti codificati, con cui un anno fa dominavano il campionato. La Juve arriva come prova del 9: è tornato il Napoli dello scudetto? De Laurentiis voleva una scossa e Ciccio ha dato subito la sua impronta alla squadra, quell’identità persa che può essere la chiave per il futuro. Un futuro che potrebbe vedere ancora Calzona sulla panchina dovesse continuare a dare segnali incoraggia­nti partita dopo partita.

Nato il 12 febbraio 1972 a Firenze. Chiusa una carriera da calciatore a livello di Serie D e C (Prato, Colligiana, Latina, Imperia, Savona, Sanremese, Valle d’Aosta), inizia quella da dirigente: Spezia e poi, dal 2009, la cavalcata con il Carpi, che conduce dalla Serie D alla A. Nell’estate 2015 lascia il club emiliano e diventa il d.s. del Napoli. Tra i suoi migliori colpi in azzurro c’è Kvaratskhe­lia (sopra in FOTO con Giuntoli), decisivo nella vittoria dello scudetto. A inizio luglio il manager toscano, dopo il tricolore, viene ingaggiato dalla Juventus con il ruolo di direttore tecnico: il primo colpo è Djalò (sotto in FOTO), acquistato a gennaio dal Lilla.

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? GETTY ?? Portoghese Tiago Djaló, 23
GETTY Portoghese Tiago Djaló, 23

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy