La Gazzetta dello Sport

IMMENSO POGACAR LA DOPPIETTA GIRO E TOUR CON LUI È POSSIBILE

- di PIER BERGONZI

Pazzesco Pogacar! Tadej si conferma il più antico dei campioni moderni e quello che ha combinato ieri sugli sterrati del Senese lo proietta drittodrit­to nella leggenda. Il fenomenale sloveno ha rivinto la Strade Bianche strapazzan­do la corsa e gli avversari con un attacco temerario quanto grandioso. Tadej ha fatto con facilità assoluta quello aveva

dichiarato. Aveva annunciato un attacco sulla salita di Monte Sante Marie, e così ha fatto, quando mancavano 81 chilometri all’arrivo! Pogacar ha preso cappello e se n’è andato, esattament­e lì dove tutti se lo aspettavan­o. Con la sua andatura ciondolant­e, fuori sella, “en danseuse” come direbbero i francesi, ha fatto un vuoto di qualche metro, che sono diventati una curva, poi un rettilineo, finché non l’hanno più visto. Fino al traguardo, nella sontuosa Piazza del Campo a Siena. E diteci se c’è un arrivo di più commovente bellezza al mondo...

Quando il ciclismo ci racconta storie così forti, si vanno a cercare i precedenti nelle grandi corse di un giorno. E a memoria d’uomo saltano fuori solo riferiment­i ai più grandi dell’epica a pedali. Una cosa così l’hanno fatta Bernard Hinault (fuga di 80 km) sotto la neve della LiegiBasto­gne-Liegi 1980 e il “Cannibale” Eddy Merckx (circa 70 km di galoppata solitaria) al Fiandre 1969. Meglio di tutti soltanto Coppi alla Milano-Sanremo 1946. Fausto veniva dalla Guerra e aveva un bisogno urgente di tornare a vincere. Allenato per spaccare il mondo, Coppi va in fuga con un gruppetto di coristi, ma dal Turchino il suo diventa un volo solitario di

147 chilometri. Arriva nella Città dei Fiori con un vantaggio di quasi un quarto d’ora sul francese

Teisseire e Nicolò Carosio, che raccontava la Sanremo alla radio, pronuncia una delle frasi mito: «Ha vinto Fausto Coppi da Castellani­a e in attesa del secondo arrivato si trasmetta musica da ballo…». Coppi, Merckx e Hinault: i riferiment­i sono con i tre giganti che occupano i primi tre posti (ognuno ha il suo ordine) del podio di sempre! Certo Fausto, Eddy e Bernard hanno fatto storia con quelle maxi-fughe nelle Classiche che sono prove Monumento. Nessun confronto. A noi basta sorridere riconoscen­ti per il capolavoro che Pogacar ha firmato alla Strade Bianche, la corsa che consideria­mo come la sesta Classica Monumento. Un’ultima, non banale consideraz­ione: Tadej era alla sua prima corsa dell’anno. E se la buona stagione si vede dal mattino, capirete perché pensiamo davvero che possa vincere Giro e Tour uno dopo l’altro (non succede da Pantani 1998). Quando diciamo che Pogacar è il più antico dei campioni moderni è anche per il suo spirito e il suo rispetto per i grandi momenti del calendario. Lo sloveno sa vincere dalla primavera al Lombardia dopo essere stato protagonis­ta nei Grandi Giri. Come i giganti. Appunto.

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 ?? ?? Fenomeno Tadej Pogacar, 25 anni, ha già vinto 2 volte il Tour de France. Quest’anno debutterà al Giro d’Italia
Fenomeno Tadej Pogacar, 25 anni, ha già vinto 2 volte il Tour de France. Quest’anno debutterà al Giro d’Italia

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