BOLOGNA DA CHAMPIONS L’IDEALE PER ESPORTARE UN CALCIO CORAGGIOSO
L’Atalanta cade però resta in corsa, Motta vince con un gioco che può funzionare pure in Coppa. La Roma resiste
Quarto con nobiltà, il Bologna fa un deciso scatto verso la Champions League. Va a prendersi altri tre punti nell’incrocio pericoloso con l’Atalanta, manda un altro segnale inequivocabile alle rivali. Da tempo i rossoblù non sono più una sorpresa: la rimonta di Bergamo fa colpo, certo, però rientra ormai nelle imprese alla portata di Zirkzee e compagni. La squadra di Motta, con il sesto successo di fila, tocca i 51 punti, soglia psicologica che aiuta a tentare ulteriori accelerazioni. La corsa per la Champions a 36 partecipanti è aperta, però la stoccata piazzata dagli emiliani sembra una svolta.
Lo scenario in testa è definito: Inter avviata allo scudetto con discreto anticipo, Juve e Milan sul podio con vantaggi rassicuranti, anche se Allegri e Pioli devono sempre tenere a fuoco alto i loro gruppi per centrare il traguardo minimo stagionale. Teniamo presente che diventa più concreta la chance di portare in Champions una quinta italiana se riusciremo a mantenere il vantaggio nel ranking della Uefa. Ci sarebbe un’altra strada che porta al torneo più ricco: la conquista dell’Europa League. Milan, Atalanta e Roma sono ancora in lizza, ma al momento sembrano più orientate a puntare i loro gettoni sul piazzamento in campionato, nelle Coppe non si sa mai. Come appunto può raccontare lo stesso Bologna che deve custodire il quarto posto. Giusto a sessant’anni fa risale l’unica partecipazione dei rossoblù alla Coppa dei Campioni, dopo la vittoria dello scudetto allo spareggio contro la Grande Inter, sotto la guida di Fulvio Bernardini. Il precedente è amaro: fuori al primo turno contro l’Anderlecht, in uno spareggio a Barcellona finito
0-0 ai supplementari e deciso da una beffarda
monetina. Chi di spareggio ferisce… Meglio ripassare la storia, ma voltarsi indietro serve a poco: il Bologna ora poggia su un incoraggiante presente. Non sarà scambiato per “lo squadrone che tremare il mondo fa” come negli anni Trenta del secolo scorso, ma una sua traccia comincia a
lasciarla. È un collettivo che, anche quando amministra il vantaggio minimo come a Bergamo, non rinuncia al palleggio a ridosso della propria area e alla verticalizzazione: sarà dovuto a una crescente sicurezza, che a volte dà l’idea di sconfinare nella spavalderia. Gli emiliani provano a proporsi con lo stesso atteggiamento contro chiunque, dalle big alle provinciali, e non esitano a sporcarsi le mani all’occorrenza. Non sempre la magia riesce, però i benefici finora sono più degli svantaggi. Motta, potenza del cognome, non soltanto ha mangiato il panettone, ma pregusta la colomba. Avanti a un ritmo così sostenuto, potrebbe perfino prenotare caviale e aragosta per il 26 maggio, alla 38a. Poi si capirà che cosa vorrà fare da grande, assieme al club di Joey Saputo, l’ispirato tecnico italo-brasiliano. Il Bologna è nella situazione ideale di offrire una nuova versione, più fresca e meno speculativa, del nostro calcio anche in contesti internazionali.
C’è molta curiosità attorno al fenomeno. Motta si gode l’attimo con pieno merito: l’allievo ha battuto il maestro. Gian Piero Gasperini ha sprecato l’occasione per il sorpasso, ma la sua Atalanta resta nei vagoni di testa: per struttura ed esperienza, nonostante le due sconfitte di fila, è autorizzata a puntare alle posizioni di vertice: domenica c’è il test con la Juve allo Stadium, nei due turni successivi affronterà la Fiorentina, staccata di quattro punti, e il Napoli in risalita con Calzona, settimo a quota 43. I bergamaschi sono abituati agli sprint, si sono costruiti una solida reputazione all’estero: devono derubricare a episodio sfavorevole la caduta con il Bologna. Nello speciale mini-torneo per la Champions c’è da tenere d’occhio anche una Roma che ha ritrovato smalto e fiducia: a Monza colleziona la sesta vittoria nelle ultime sette gare, tutti numeri
che sostengono la gestione di De Rossi. Colpisce non solo lo score in sé, ma anche il modo in cui è ottenuto. Il nuovo allenatore è in serie positiva con un calcio più votato alla spinta offensiva che alle ossessive interdizioni e ripartenze, tratti distintivi del crepuscolare Mourinho uscito di scena. La Roma attuale ha un entusiasmo che si riverbera nella qualità e nel coraggio del gioco collettivo: in fondo non ha sfigurato nemmeno nell’unico ko subito da De Rossi contro l’Inter. Logico attendersi che i giallorossi restino sul pezzo fino in fondo: le loro vere intenzioni si capiranno negli scontri diretti, alla 33a con il Bologna e alla 36a con l’Atalanta. Con 33 punti a disposizione, in tanti si divertiranno nel luna-park Europa, non soltanto il Bologna.